E non per le operazioni di soccorso, ma per concedere lo spazio aereo alle stesse!
Gli elicotteri sono fermi a Skardu. Condizioni difficili anche al campo base del K2 dove il basco Alex Txikon è in attesa per poter raggiungere il Nanga e far volare i suoi due droni.
La speranza di poter trovare in vita i due alpinisti è remota.
Ieri le richieste in denaro hanno paralizzato la macchina dei soccorsi. Forse in maniera decisiva.
A fermare tutto l’autorizzazione negata delle autorità militari e la richiesta di 60 mila dollari in contanti dell’agenzia Askari che ha in concessione ogni tipo di volo in Pakistan, per soccorsi e per lavoro.
Vergognoso. L’Italia ospita in hotel diverse migliaia di finti profughi pakistani, forse sarebbe il caso di presentare il conto a questi criminali che ti chiedono il pizzo per soccorrere qualcuno.
L’ambasciata italiana a Islamabad, attraverso l’ambasciatore Stefano Pontecorvo, ha sbloccato la situazione nel pomeriggio. Garante lo Stato italiano per le spese e assicurazione anche da parte della famiglia Nardi e dallo sponsor “Montane” di Ballard.
Poi ci si è messo il tempo.
Ma quel dettaglio, quel ritardo, potrebbe essere stato decisivo tra la vita e la morte di due persone.
Fossimo un Paese serio, da ieri sera i pakistani sarebbero stati tutti sbattuti fuori dagli hotel per profughi.
Non che non ci fossero motivi per farlo prima.
E fanno bene.
I coglioni siamo noi.
Fuckistan