Mafia capitale chiude: «Con porti chiusi rischio 50mila posti»

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Pensate a cosa era diventato il business dell’accoglienza, una vera e propria industria che parassitava i contribuenti italiani. Un cancro. Un tumore che si estendeva e strangolava l’economia produttiva, causando danni al tessuto sociale ed economico.

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Avevamo appena scritto questo articolo:

Tagli accoglienza chiudono coop: via 18mila coccola-immigrati

Quando la Cgil diffonde nuovi numeri di coccola-immigrati che potrebbero perdere il loro inutile e parassitario ‘lavoro’: 50 mila, si tratta prevalentemente di giovani, a maggioranza femminile. Non vogliamo essere volgari. Ma sarebbe il caso di esserlo.

Sappiamo che la maggioranza di questi ‘futuri disoccupati’ è composta da immigrati. Gli altri potranno occuparsi di cose meno improduttive, come accudire anziani e disabili invece che giovani maschi africani in fuga dalla noia.

La cosa bizzarra, è che i sindacati protestano: cosa facciamo, importiamo clandestini per mantenere un esercito di 50mila camerieri?

Il giornale dei vescovi tenta di metterla sul drammatico:

Valeria Cattaneo, 35 anni di Brescia, è preoccupata. Tra poche settimane sarà licenziata. Alcuni suoi colleghi sono già a casa. «Ho paura – spiega Valeria – per le spese mensili che faticherò a sostenere, ma c’è anche amarezza nel vedere svilito il lavoro su cui in tanti abbiamo investito ». Dopo una laurea in Lingua, la futura disoccupata ha conseguito un master in didattica, frequentato corsi di aggiornamento e addirittura scritto dei testi sul tema. Da tre anni insegna italiano ai profughi accolti nel Bresciano. Oggi la sua cooperativa è scesa da 180 ospiti in diversi sedi a una quarantina. A breve è prevista una nuova riduzione, per questo ha perso il posto. La nuova sicurezza in salsa gialloverde, quella prevista dalla legge 132 voluta da Salvini, passa anche da qui: il licenziamento di tanti operatori.

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Hai parassitato i contribuenti per anni, accontentati. Questi personaggi avevano creato un’industria dell’invasione. Ora la pacchia è finita.

Sono 50mila quelli a rischio in tutta Italia, secondo la Funzione Pubblica-Cgil; a questi vanno aggiunti i “lavoratori” assunti in altro modo, come i 75 lasciati a casa dopo la chiusura del centro di via Corelli a Milano, che erano impiegati con il contratto del commercio.

Spiega Maurizio Bove, responsabile Immigrazione della Cisl: «La nuova legge colpisce migliaia di giovani professionisti: insegnanti, psicologi, mediatori culturali, tutti con lauree e master specifici».

Una mangiatoia: rendiamoci conto, pagavamo ‘mediatori culturali’ e psicologi per sollazzare giovani fancazzisti africani. Trovatevi un lavoro vero.

Un altro esempio viene proprio dal secondo impiego di Valeria: oltre all’insegnamento dell’italiano nei centri, ha lavorato a Labour Int, un progetto pilota che vedeva insieme aziende, il Comune di Milano e la Cisl per l’inserimento lavorativo dei profughi. «Di 40 che hanno fatto il tirocinio, 25 sono stati assunti con contratti fino a tre anni». Ora quel modello non sarà più replicabile, una collega di Valeria, Maddalena Camera, che ha 32 anni, è rimasta a casa. Gli stessi richiedenti asilo, con le nuove norme volute da Salvini, rischiano di rimanere senza permesso di soggiorno, perdendo il contratto che hanno già firmato.

Valeria e Maddalena potranno fare il lavoro che perdono gli immigrati.

Valerio Pedroni, dei Padri Somaschi, si occupa del business immigrazione del Cnca Lombardia, il coordinamento nazionale delle comunità di accoglienza guidato da don Armando Zappolini. Ed è in lutto perché la pacchia è finita: «In Lombardia gestiamo circa 2mila posti letto, ma a queste condizioni metà rischiano di non venire rinnovati». Non si nascondono nemmeno: loro puntavano a sempre più sbarchi perché significa più business. Osceno.

Ovviamente, tutti questi parassiti saranno in piazza oggi a Milano per ‘People-Prima le persone’, la manifestazione in difesa del business dell’accoglienza.

Trovatevi un lavoro vero.

La presenza di questo business, il numero di persone impegnate in questo enorme gioco al massacro degli italiani, questo esercito di parassiti, spiega perché esista ancora qualcuno che vota Pd.