Profugo africano da 2 anni in hotel muore, folla social esulta

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Di cattivo gusto, ma l’inevitabile risultato di quello che, dai cittadini, viene percepito (giustamente) come il mantenimento a spese dei contribuenti di mantenuti. La gente è stufa.

All’apprendere della morte di un richiedente asilo africano, in Italia da oltre 2 anni perché c’era la guerra in Siria, la folla social è esplosa in una prevedibile esultanza. Solo quelli del PD credono che agli italiani interessi qualcosa, ad esempio, dei clandestini della Diciotti (che mangiano 4 volte al giorno, mentre tanti pensionati nemmeno 2).

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“Sai quanti italiani muoiono ogni giorno?”, “Uno in meno da mantenere”, “Il mio vicino è morto di vecchiaia gli potete fare un articolo anche a lui?”. E’ questo il tenore di alcuni beceri commenti postati sulla pagina Facebook del quotidiano online Ticino Notizie che ha dato conto della morte a 20 anni per un malore di un richiedente asilo del Benin, ospite in un centro di accoglienza a Magenta, nel Milanese.

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Il 20enne, Souleman Aboubakari, era ospite al centro ‘La Vicenziana’ dallo scorso agosto come richiedente asilo dal maggio 2016.

Quando apprendi che qualcuno del Benin, piccolo Stato africano senza guerre, vive in Italia da oltre 2 anni, costando ai contribuenti quasi 30mila euro, è inevitabile che qualcuno si incazzi. Non è mai bello esultare per la morte di qualcuno, ma la presa per il culo ha da finire.