Ci porta clandestini con Blablacar, giudice lo condanna

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Aveva pubblicato un annuncio su BlaBlaCar ed era stato contattato da una coppia di clandestini (lui dice a sua insaputa), una donna ivoriana e un uomo marocchino.

Per questo un italiano di 26 anni, fermato dalla polizia di frontiera, è stato arrestato e condannato con giudizio direttissimo a 9 mesi di reclusione e 24mila euro di multa per reato di «favoreggiamento dell’immigrazione clandestina», mentre gli stranieri senza permesso di soggiorno sono stati espulsi.

Il 26enne italiano residente in Francia era partito per le vacanze insieme alla ragazza e ai due clandestini raccattati con un annuncio su Blablacar.

Mentre i due stranieri sono stati respinti Oltralpe, al ragazzo è stato contestato il reato di favoreggiamento dell’immigrazione illegale. In più, il fatto che fosse stato pagato per il viaggio ha giustamente indotto il giudice di Aosta a negargli le attenuanti. Disposto anche il sequestro dell’auto, che il giovane aveva in uso ma che appartiene a un familiare della sua fidanzata.

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Siti come Blablacar e Uber (ma anche siti che agiscono nel campo del turismo o dei social) hanno ormai commesso il delitto perfetto rispetto alle società che assumono direttamente il rischio: sono totalmente irresponsabili per qualsiasi cosa accada. La colpa è sempre e solo del ‘non dipendente’ che lavora per loro.

Per questo sarebbe ora che le legislazioni si adeguassero ai mutamenti tecnologici: come non è normale che facebook possa ospitare pagine di trafficanti di clandestini (e bannare chi è contro l’immigrazione) senza essere chiamato in correo per il traffico organizzato, così non è normale che Uber o Blablacar possano non essere responsabili se un loro autista stupra una donna o trasporta clandestini.

Facebook è una società privata quando decide di censurare qualcuno, ma è una società pubblica quando si tratta delle conseguenze di quello he qualcuno fa sul loro sito. Se noi ospitassimo su Vox una pagina di terroristi, saremmo giustamente accusati di terrorismo, facebook no. Però poi agisce come entità meramente privata quando c’è da censurare Alex Jones.

Questo non è più tollerabile. Per facebook e per tutti gli altri di Big Tech. Che fanno soldi ‘irresponsabilmente’.