Sinceramente, non ci aspettavamo una presa di posizione di questo tipo da parte del vescovo di Ventimiglia. Un punto per lui.
[…]”A ciò si affiancano le difficoltà dei popoli occidentali nel realizzare una difficile integrazione, spesso preoccupati – non sempre senza ragione – di preservare la loro sicurezza e la loro identità culturale e religiosa. Le lacrime dei tanti giovani immigrati che ho incontrato in questi anni danno ragione della complessità della vicenda”.
[..].Come possiamo dimenticare le difficoltà di lavoro che incontrano molti dei nostri giovani, essi pure costretti ad andare a cercare altrove la prospettiva di un futuro?”, scrive mons. Suetta, che si sofferma in particolare su quello che a suo avviso è “il difficile tema dell`immigrazione islamica, che pone un grave problema di integrazione con la nostra cultura occidentale e cristiana”: “Faccio riferimento a dati obiettivi, fonte spesso di problemi non indifferenti, posti dalla difficile conciliazione di concezioni assai diverse del diritto di famiglia, del ruolo della donna, del rapporto tra religione e politica. Il tema è stato ben argomentato a suo tempo dal compianto Card. Giacomo Biffi e molti sono i richiami in tal senso provenienti in questi anni dai Vescovi che in Medio Oriente vivono quotidianamente queste difficoltà, come ad esempio, il Vescovo egiziano copto di Alessandria, Mons. Anba Ermia”.
[…] “i migranti, già vittime di ingiustizie nei loro Paesi d`origine, costretti a subire sfruttamento e gravi difficoltà nei Paesi di arrivo, soprattutto quando scoprono che non ci sono le condizioni di fortuna sperate, sono vittime insieme alle popolazioni occidentali di ‘piani orchestrati e preparati da lungo tempo da parte dei poteri internazionali per cambiare radicalmente l`identità cristiana e nazionale dei popoli europei‘, come recentemente ha ricordato Mons. A. Schneider”, vescovo del Kazakhstan sempre molto critico con Papa Francesco.