Tra le richieste dichiarate accoglibili dal piano ci sono anche quattro immobili sempre relativi alle comunità islamiche: via Padova/Cascina Gobba (Associazione Al-Waqf Al-Islami in Italia), via Maderna (Comunità Culturale Islamica Milli Gorus), via Gonin (Associazione Culturale no profit Der El Hadith) e via Quaranta (Comunità Islamica Fajr).
Sul piede di guerra contro le moschee il capogruppo di Forza Italia Gianluca Comazzi: «Le periferie sono in balia del degrado, i cittadini chiedono più sicurezza e il Comune inserisce tra le priorità del Pgt la regolarizzazione delle moschee abusive. Siamo in balia di una sinistra sempre più ideologizzata e distante dai reali problemi delle persone. Forza Italia si opporrà, questi luoghi vanno chiusi non legalizzati».
Quelle relative alla realizzazione di nuovi luoghi di culto in città, e in particolare di moschee, “sono polemiche sterili che non portano al bene del Paese e certamente non di Milano e delle persone che vanno a pregare”, ha ribattuto il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, commentando il percorso del Comune che porterà, con l’approvazione del nuovo Pgt, alla possibilità di realizzare nuovi luoghi di culto in città, su richiesta delle confessioni che sono interessate. La Regione Lombardia, con la legge cosiddetta anti-moschee, prevede che per realizzare nuovi luoghi di culto si debba prima approvare il documento del Piano delle attrezzature religiose, contenuto nel Pgt. “Questo percorso dovrà avere una fine perché la mia responsabilità è di governare una città con tante anime: quando hai 70 mila concittadini che, come dice la Costituzione, hanno diritto a professare la loro fede, il mio compito è aiutarli”, ha aggiunto Sala a margine delle celebrazioni per la festa della Repubblica.
I tuoi 70mila islamici sono residenti, non cittadini. E’ questo che sfugge a Sala e ai fanatici dell’islamizzazione. Non vogliono arrendersi: ma il vento è cambiato.