MAGISTRATI ISLAMICI, BOCCIATO BLOCCO GRANDE MOSCHEA SESTO SAN GIOVANNI

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Il Tar della Lombardia ha annullato la delibera votata dal Consiglio comunale che toglieva il diritto di superficie sul terreno per la costruzione della più grande moschea d’Italia. La battaglia non è conclusa però e il sindaco eletto dai cittadini proprio perché bloccasse la costruzione del simbolo dell’occupazione islamica, Roberto Di Stefano, annuncia ricorso al Consiglio di Stato contro quella che ritiene “una follia” promettendo che finché guiderà lui il Comune non sarà costruita nessuna moschea, tantomeno quella più grande d’Italia ventilando anche l’idea di un referendum pro o contro.

Rivoluzione a Sesto San Giovanni: case agli Italiani e niente moschea

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“Per il Tar è irrilevante che il Centro Islamico usufruisca da anni di un terreno comunale senza pagare quanto dovuto alle casse dell’Amministrazione al punto d’aver maturato a oggi già 320 mila euro di debito. Così come – ha aggiunto – non vengono prese in considerazione altre questioni di natura prettamente tecnica-urbanistica. Secondo il Tar prevale il diritto di culto e i debiti sono carta straccia?”.

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Prima fanno brogli. Se non bastano interviene la magistratura amica. E’ tempo di riprendersi l’Italia. Il 4 marzo è solo l’inizio. La marcia è lunga, i nemici sono tanti, ma la vittoria è già scritta.

E’ chiaro l’intento dei poteri non elettivi di dare ai cittadini l’impressione che il voto non conti nulla e che quindi si ‘arrendano’ alla sostituzione etnica. Ma dovrebbero temere la rabbia popolare.