Le razze esistono e sudano in modo diverso: grazie ad un gene

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Come sapete le razze non esistono. Ma nel meraviglioso mondo di Boldrini. Se invece siete una multinazionale dei profumi, sarà meglio che teniate conto delle differenze razziali: pena perdite miliardarie negli investimenti.

Chi negli anni ha investito pesanti somme nella penetrazione dei nuovi mercati orientali, snobbando le scoperte genetiche, ora sta perdendo soldi.

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E’ il caso del deodorante, spiega NYT, che ha sentito rappresentanti delle catene produttrici: le aziende si sono dovute ingegnare per trovare modi di andare incontro ai gusti del consumatore finale, che considera la traspirazione come una parte naturale e benefica del metabolismo, e probabilmente neppure così sgradevole all’olfatto. Il motivo è semplice: gli asiatici sudano meno.

Lo scoprirono le ricerche di alcuni scienziati che nel 2009 hanno individuato la presenza di un gene, lo Abcc11, di cui sono provvisti proprio i popoli dell’Asia orientale, in grado di contenere la sudorazione, e quindi l’odore delle ascelle. Non c’è, quindi, un ampio mercato per i deodoranti.

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Del resto la differente sudorazione tra africani, bianchi e asiatici è evidente. Rozzamente è come se il bianco fosse in equilibrio tra la ‘bestialità’ africana e la ‘asessualità’ asiatica. Detto senza una scala di valori.

A certificare lo scarso appeal del deodorante in Asia orientale, ci sono anche i dati diffusi dal gruppo di ricerca Euromonitor. Nel 2016, le vendite di deodoranti negli Stati Uniti si sono aggirate attorno ai 4,5 miliardi di dollari; in Cina, nello stesso periodo, si sono fermate a 110 milioni, mentre in Giappone sono state circa un decimo di quelle Usa.