Moschee abusive: PD rifiuta di chiuderle a Milano

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“Le moschee abusive possono essere chiuse all’istante, grazie alle norme messe in campo dalla Regione Lombardia. Il sindaco Sala non ha più alibi”. Lo ha scritto in una nota l’assessore regionale lombardo alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali, riferendosi al sindaco di Milano, Giuseppe Sala, in merito alla moschea abusiva di via Faa’ di Bruno 14 nel capoluogo lombardo.

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“I provvedimenti adottati dalla giunta Maroni aiutano i sindaci. Abbiamo approvato – ha ricordato Bordonali – una circolare che equipara i centri culturali islamici alle moschee e li sottopone quindi alla Legge regionale sui luoghi di culto. Un vincolo riservato a quei centri che nel loro statuto prevedono finalità religiose o, di fatto, svolgono regolarmente funzioni di luogo di preghiera”. Le regole valgono per i centri culturali nati dopo l’entrata in vigore delle norme. Per quelli già esistenti prima, la possibilità di svolgere attività legate al culto è vincolata alla destinazione d’uso dell’edificio che ne ospita la sede, che può essere concessa solo come conseguenza di una modifica del Piano di governo del territorio, per inserire l’area nel Piano delle attrezzature religiose.

“Le norme regionali – ha concluso Bordonali – rispondono all’esigenza dei sindaci di avere più chiarezza su quei centri culturali islamici che sono di fatto delle moschee. Possono essere chiusi, basta volerlo”.

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Quelle norme che il candidato del partito meticcio, Gori, vuole abrogare.

Il sindaco e la giunta non ci stanno: «Stiamo sollecitando un Comitato per l’Ordine e la sicurezza in Prefettura – ha spiegato poi Sala – per capire qual sia la situazione delle moschee abusive in città. Quelle moschee non ci sono da quando c’è la mia amministrazione. E ora ci sono consiglieri di opposizione che fanno i brillanti e ne chiedono lo sgombero immediato. Perché durante le amministrazioni di Moratti e Albertini non sono state chiuse?». Perché non esisteva la legge regionale che ora lo permette.