Anziana ricoverata in ospedale, Migranti le occupano casa: “Ora è nostra”

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Un’anziana italiana viene ricoverata, e i migrati le ‘rubano’ la casa. E ora non sa se e come la troverà, quando potrà tornare alla Trecca, l’enorme complesso di edilizia popolare visitato da Bergoglio meno di un anno fa. Come sempre a caccia di selfie con gli invasori.

Ora, in un tipico esempio della sostituzione etnica in corso, nel monolocale di 23 metri vivono sei senegalesi. Una vicina di casa di Rosa è presa di mira con intimidazioni quotidiane. Vogliono cacciare gli italiani: è in corso una pulizia etnica sotto gli auspici di Sala e del PD.

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Racconta Alberto Giannoni su il Giornale: “In quel piccolo alloggio della «Trecca», lei ha lasciato tutto: i vestiti, i pochi mobili e anche i farmaci. Perché è malata e ha più di 70 anni Rosa (la chiameremo così), e da un mese e mezzo ormai si trova in ospedale. Intanto, in via Salomone, l’incubo ha preso forma: tra Natale e capodanno sei persone hanno occupato quell’alloggio minuscolo, il suo. Persone spinte o agevolate da qualcuno all’interno: la porta non è stata forzata, la serratura è intatta. Alla Trecca si pensa che siano saltate da un balcone vicino, visto che gli appartamenti che si trovano sullo stesso piano hanno i balconi comunicanti: solo una lastra separa gli spazi dei vari alloggi.

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Il caso scoperto da pochi giorni, viene denunciato dal presidente del Consiglio municipale 4 Oscar Strano, che alle Case Bianche è nato, cresciuto e ha fondato un comitato, «Salomone rinasce».

A un anno dalla visita di Bergoglio, le Case Bianche restano in mano al racket delle occupazioni abusive. Su 477 alloggi, circa un centinaio sono occupati abusivamente: a metà 2017 lo stato delle occupazioni consolidate diceva 95. In quell’ala, al civico 36, quella dei monolocali – alcuni ristrutturati dall’arcidiocesi dopo la visita di Bergoglio – il tasso di occupazioni tocca il record. Sei appartamenti per nove piani: 54 e viene calcolato che il 40% sia preda degli abusivi. Non è tutto: questi alloggi – per il comitato – sono occupati sono spartiti su base etnica e questi «trafficanti» di alloggi lavorano per vanificare gli sforzi di chi vuole bonificare questo inferno di illegalità. Nelle ultime settimane – ricorda Strano, Aler è intervenuta tre volte per riparare l’ascensore ed è emerso che qualcuno fa saltare l’impianto: «Non vogliono che si salga». Stessa cosa per la luce. Spadroneggiano, e possono farlo ancor meglio al buio, e limitando l’accesso ai piani alti.