Ikea scatenata. Un lavoratore barese, padre di due bimbi piccoli, è stato licenziato da Ikea per essersi trattenuto in pausa cinque minuti più del tempo previsto. Per il sindacato Uiltucs che, in un comunicato, parla di “licenziamento illegittimo e vergognoso” e di un “provvedimento eccessivo e sproporzionato che ha portato l’uomo, tra l’altro monoreddito, ad essere cacciato dopo ben 11 anni di lavoro impeccabile“.
Ikea licenzia in tronco mamma di bimbo disabile, era poco flessibile
“E’ un clima molto pesante quello che si respira in Ikea ultimamente – dichiara Ivana Veronese, segretaria nazionale della Uiltucs, Unione italiana dei lavoratori dei settori turismo, commercio e servizi, che segue a livello nazionale le trattative con Ikea – e i licenziamenti sono la punta di un iceberg.
Le multinazionali non hanno un volto umano, anzi, non hanno proprio volto. Ikea è nota per essere ‘gay friendly’ e ‘antirazzista’, non è strano che odi le mamme italiane.
La società come la conosciamo non sopravviverà al ‘governo delle multinazionali’, una plutocrazia estremamente più pericolosa di quelle passate. Sia per la concentrazione di denaro che per l’elefantiasi di queste corporazioni. Oggi la minaccia alla libertà degli individui non arriva dagli Stati, arriva dalle multinazionali: devono essere approvate norme antitrust che le spezzino. Non è concepibile l’esistenza di monopolisti di fatto, sia perché strangolano la concorrenza quindi limitando l’innovazione, sia, soprattutto, perché fanno il deserto del tessuto produttivo e sociale locale.