Don Biancalani difende i suoi profughi spacciatori, dopo il blitz che ha scoperto droga nel centro profughi da lui gestito in parrocchia: «Perché allora vanno a colpire questi? Perché il migrante è la ragione di tutti i mali del mondo. Qui c’è un’amministrazione di centrodestra e spesso ci sono blitz nei giardini». Ma infatti: lasciateli spacciare in pace, dovranno pur integrare la paghetta da profugo, questi poveri migranti.
Poi tiene a sottolineare che «non l’hanno trovato con dieci chili di marijuana».
Noto per aver portato questa estate un gruppo di fancazzisti in piscina e per la sua pizzeria del rifugiato, è stato interpellato sul caso del migrante che soggiorna nella sua comunità sorpreso dalle forze dell’ordine con un quantitativo di droga. “Il ragazzo piange – ha detto – e ha avuto un decreto di espulsione dalla provincia. Quindi lui è costretto nelle prossime ore ad andarsene da Pistoia. Mi sembra una cosa un po’ ipocrita sinceramente (qui ha ragione, va espulso dall’Italia, non dalla provincia ndr..). Se mi va a Prato questo ragazzo e sta alla stazione, cosa cambia, che politica è? Perlomeno in parrocchia lo seguo io”. Lo segue lui. Da dietro.
Il sacerdote ha aggiunto che il giovane «è un richiedente asilo arrivato col barcone. È in attesa dell’asilo politico, che otterrà quasi certamente perché viene da una zona della Nigeria, il Biafra, che è anche una zona poverissima, e sono perseguitati perché sono di maggioranza cattolica. È qui da un anno e mezzo, finora ha fatto tutto bene. A un certo punto ha deciso, sbagliando, di intraprendere questa scorciatoia». Ah, quindi allo spacciatore verrà dato il permesso umanitario, perché lo dice Biancalani. Che in effetti deve avere santi in questura e in prefettura se non l’hanno arrestato, dopo la scoperta della droga in quella che è casa sua. Per inciso: in Nigeria non ci sono guerre. Nemmeno in Biafra. E metà popolazione è ‘cristiana’.
Anche al microfono della “Zanzara” don Biancalani ha ribadito le sue valutazioni sul fenomeno dell’immigrazione: «Secondo me quando arrivano sui barconi dovremmo alzare le bandiere e salutarli, dir loro benvenuti, perché avremo bisogno di loro. Noi abbiamo bisogno ogni anno di 100-120 mila persone perché siamo in decrescita. Chi lavorerà nelle fabbriche, chi lavorerà qui nei campi a Pistoia a levar le piante d’inverno sotto la pioggia?».
Inutile aggiungere che nel prosieguo della trasmissione si sono sprecati interventi contro il sacerdote pistoiese. Giustamente.