Una 13enne ascolana è stata violentata la sera del 20 ottobre dietro ai giardini di Viale De Gasperi, in pieno centro storico da due profughi. La vittima, dopo qualche giorno di terrore e choc, ha deciso di raccontare tutto.
L’hanno trascinata nella scarpata dietro i giardini e qui, a turno, l’hanno violentata.
I due immigrati sono ospiti dell’Oasi Carpineto di Ascoli, di 20 e 21 anni.
I due sono già stati fermati nello scorso fine settimana e portati al Marino del Tronto.
La bambina quella sera rientrò a casa e, come riferito dalla madre agli agenti della Questura di Ascoli, lavò tutti i suoi abiti. Si fece, inoltre, una lunga doccia. Elementi che insospettirono la donna.
Due giorni dopo la tredicenne esplose e raccontò della violenza subita e di un nuovo appuntamento che i due le avevano dato, promettendo di ucciderla se non si fosse presentata per subire nuove violenze. Si tratta, con ogni evidenza, di una ragazzina con problemi.
Siamo meravigliati dal fatto che i cittadini non abbiano ancora dato alle fiamme il centro profughi che li ospita. Dimostrano grande ‘moderazione’.
Ora non vorremmo che i soliti giornali ufficiali trattassero quest’ennesima tragedia dell’immigrazione, non come il dramma che è, ma come uno dei video porno che guardano i loro giornalisti: con richiami alla ‘doppia penetrazione’ e ad altre oscenità. Bastano le bufale che si sono inventati in questi giorni sulle ‘casalinghe e i profughi’. Avete già dato. Occupatevi di adesivi.