E’ in pratica la legalizzazione del mercato dei bambini per le società sportive. Non era per caso che fosse vietato. Così ora vedremo barconi organizzati anche dai Raiola di turno.
E non è un caso che uno dei più fanatici sponsor dell’ennessima marchetta sia il presidente del Coni, orfano dei guadagni olimpionici deve pur rompere le palle ai cittadini in qualche modo.
Così una norma della legge di bilancio varata oggi dal governo permetterà l’iscrizione ai campionati sportivi dei minorenni extracomunitari. Non importa se non sono in regola con il permesso di soggiorno. La norma, ha spiegato il governo, serve per assicurare “il diritto allo sport per tutti”. Non siamo più una nazione che pensa ai diritti dei propri cittadini, siamo un porto di mare dove il primo che capita può fare quello che vuole: siete felici? Vostro figlio giocherà con i clandestini.
E’ la vittoria di Massimo Antonelli – ci raccontano i media di distrazione di massa -, il patron della squadra più nera d’Italia. Si chiama Tam Tam, è la squadra dei figli di immigrati africani che infestano Castel Volturno. Perché dietro l’invasione c’è sempre un buonista a reggere la coda.
Non è un posto facile per gli stranieri. Qui la violenza e lo
Con Tam Tam giocano decine di ragazzi. Quasi un centinaio, maschi e femmine, dai 10 ai 16 anni, figli degli immigrati che vivono nei palazzoni e nelle periferie, che senza Tam Tam non avrebbero un posto per giocare e fare sport. Non girano soldi, con Tam Tam. Sono i fondi raccolti dai donatori (non le rette che molte famiglie non possono pagare) a permettere ai ragazzi di giocare. Ora arriva il regalo del governo. Un canestro da tre punti. Per le vittorie sportive in campo servirà talento e costanza. C’è Max a insegnarli.
E c’è sempre qualche giornalista a leccare il culo.
Questo governo abusivo non pensa altro che a facilitare l’africanizzazione del Paese. E’ la loro fissazione. Va oltre la politica, è psichiatria. Stanno ripercorrendo, passo dopo passo, come zombies, le politiche intraprese negli ultimi decenni da Francia e GB: gli esiti, disastrosi, li abbiamo sotto gli occhi.