Profugo si difende: “La ragazzina era consenziente, le ho dato 5 euro”, magistrato lo libera

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“Lei era consenziente”. Si è difeso così il profugo stupratore, questa mattina, davanti al gip di Torino durante l’udienza di convalida del fermo. Il richiedente asilo nigeriano di 42 anni è accusato da una 17enne Rom di violenza sessuale.

“Eravamo entrambi al mercato di Rivalta a chiedere l’elemosina – ha raccontato l’uomo -. Lei fumava, mi ha detto di avere due figli e un marito. Mi ha fatto credere di essere molto più grande. Io pensavo avesse 22 o 23 anni. Lei mi ha detto che le servivano soldi per far mangiare i suoi bambini. Abbiamo concordato una prestazione sessuale discutendo sul prezzo. Lei voleva venti euro, io ne avevo solo cinque. Abbiamo trovato un accordo e ci siamo spostati in una zona più appartata. E poi lei si è inventata lo stupro”. Ne esce lo spaccato di un degrado assoluto. Questi sono a caccia, con 5 euro in mano. Chi dà loro l’elemosina è un demente. Un criminale demente.

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Al termine dell’udienza il gip si è riservato la decisione sulla convalida dell’arresto. Il migrante è difeso dall’avvocato Giuseppe Boggio.

E come era facile prevedere, il magistrato di turno ha subito scarcerato il migrante:

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“La persona offesa non è stata ritenuta credibile e non presentava nessun segno di violenza fisica”. Per questi motivi il gip di Torino Elena Rocci ha disposto l’immediata liberazione del nigeriano di 42anni, richiedente asilo, arrestato perché accusato da una 17enne di etnia rom di violenza sessuale. Il magistrato non ha convalidato l’arresto e non ha applicato nessuna misura cautelare.

“Sono molto soddisfatto. Il giudice Elena Rocci e il pm Chiara Maina, due donne, hanno trattato la vicenda con scrupolo e, grazie alle indagini, è emersa la verità. Il mio assistito ha raccontato i fatti, mentre la giovane si è spesso contraddetta”, commenta l’avvocato Giuseppe Boggio, difensore del nigeriano richiedente asilo.

Sesso a pagamento con minore non è reato, se sei un profugo. Nemmeno se la vittima è zingara, quindi specie solitamente protetta: profugo batte zingaro nel prezzario del buonista.