Diminuisce il numero delle persone che
non faranno neanche un giorno di vacan-
za tra giugno e settembre. Si tratta
del 43,1% della popolazione, pari a
24,2mln di individui (contro i 27,5mln
del 2016).Si resta a casa principalmente per mo-
tivi economici (55% dei casi), per im-
pedimenti familiari (18%) e di salute
(16%), per timori legati alla sicurezza
(10%) e al lavoro (9%). Il 6% dichiara
invece che fara’ vacanza in un altro
periodo dell’anno. Emerge dall’indagine
last-minute di Federalberghi.
Abbiamo dubbi su questo tipo di rilevazioni. Ma anche assumendo che, forse, quest’anno, ‘solo’ il 43,1 non farà vacanza: nemmeno 1 giorno di vacanza, e che il 55% di loro non la farà perché troppo povero, mentre teniamo in vacanza da un paio di anni circa 200 mila fancazzisti africani in hotel, è già abbastanza scandaloso.
Da un anno all’altro possono esserci rimbalzi nell’economia. Ma il quadro a medio e lungo termine, è che ci stiamo impoverendo. Che la ricchezza si sta sempre più concentrando verso l’alto: per fattori che agiscono nella stessa direzione: immigrazione, globalizzazione e sviluppo tecnologico.