Putin, discorso fine anno: “Più figli e meno guerre”

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Discorso di fine anno di Putin. Un programma sul futuro: “L’economia riparte nonostante le sanzioni”

[…] Le lezioni della storia ci sono necessarie prima di tutto per la riconciliazione, per consolidare la concordia sociale, politica e civile che oggi abbiamo conquistato. Non è accettabile che fratture, offese, divisioni vengano trascinate nella nostra vita di oggi.

La ricchezza fondamentale della Russia è il capitale umano. Per questo i nostri sforzi sono indirizzati al sostegno dei valori tradizionali e della famiglia, ai programmi demografici, al miglioramento della situazione ambientale e della salute pubblica e allo sviluppo dell’istruzione e della cultura. La crescita naturale della popolazione continua. Nel 2013 il coefficiente di natalità in Russia è stato l’1,7, cioè più alto che nella maggior parte dei Paesi europei. Nel 2015 il nostro coefficiente di natalità sarà ancora superiore: all’1,78.

Due anni fa abbiamo affrontato alcune gravi sfide economiche: la sfavorevole congiuntura sui mercati internazionali, le sanzioni con le quali si cercava di costringerci, come dice un detto popolare, «a ballare al suono di una musica non nostra» e ad agire in spregio dei nostri fondamentali interessi nazionali. Tuttavia, lo ripeto, le cause principali della frenata economica risiedono prima di tutto nei nostri problemi interni; e cioè nella carenza degli investimenti, di tecnologie moderne, di risorse umane e professionalmente preparate, nello sviluppo insufficiente della concorrenza e nei difetti del clima imprenditoriale. Eppure oggi abbiamo registrato una piccola crescita industriale. Se l’anno scorso il Pil ha subìto un calo del 3,7%, quest’anno penso che il calo sarà insignificante. Nei primi 10 mesi del 2016 la flessione è stata dello 0,3% e più o meno resterà tale.

Abbiamo garantito la solidità macro-economica e, cosa molto importante, abbiamo conservato le nostre riserve finanziarie. Non solo non sono calate, ma addirittura sono aumentate le riserve auree della Banca centrale. Se a gennaio 2016 erano pari a 368 miliardi di rubli (5,7 miliardi di euro), oggi sono a 400 miliardi (6,2 miliardi di euro).

[…]Il settore dell’industria bellica è stato fortemente modernizzato e adesso dobbiamo indirizzarlo sulla fabbricazione di prodotti civili moderni e competitivi per la medicina, l’energia, l’aeronautica, la cantieristica navale, l’industria aerospaziale. Nel 2025 il 30% della produzione del complesso bellico sarà destinata al settore civile, il 50% entro il 2030.

[…] Nel complesso, nonostante stia aumentando la tendenza al protezionismo, abbiamo buone potenzialità per incrementare le nostre esportazioni. Una forte concorrenza straniera potrà temprare e risanare la nostra economia, garantire un nuovo livello di efficienza delle aziende russe, un miglioramento della qualità di merci e servizi e un incremento della produttività. Gli esempi che ho appena citato dimostrano che stiamo già modificando la struttura dell’economia creando aziende moderne in grado di operare sui mercati mondiali.

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[…]L’impegno dal prossimo anno dovrà essere quello di ristrutturare il sistema fiscale coinvolgendo le associazioni imprenditoriali.

[…]Negli ultimi anni ci sono stati non pochi casi clamorosi in cui sono stati coinvolti dipendenti comunali, regionali e federali. L’assoluta maggioranza dei dipendenti pubblici è onesta, per bene e lavora per il Paese; ma né la carica, né i legami di alto livello, né i meriti pregressi possono coprire eventuali malefatte commesse.

[…] Contro di noi è stato messo in atto di tutto: dalle favole dell’aggressione russa, alla propaganda sull’ingerenza nelle elezioni altrui, all’avvelenamento. Le campagne mediatiche orchestrate contro di noi, la fabbricazione di notizie false. A differenza di alcuni Paesi stranieri che vedono nella Russia un nemico, non cerchiamo dei nemici. Abbiamo bisogno di amici ma non permetteremo che vengano violati e disprezzati i nostri interessi nazionali.

[…] Noi siamo a favore della sicurezza e delle opportunità di sviluppo non per pochi eletti, ma per tutti i Paesi e i popoli. Contro ogni monopolio, sia che si tratti di una pretesa di eccezionalità o del tentativo di congegnare a proprio favore le regole del commercio internazionale, di limitare la libertà di parola, di introdurre una censura di fatto nello spazio informativo globale. Ci hanno sempre criticato sostenendo che stavamo applicando la censura nel nostro Paese ora, loro lo fanno liberamente.

La priorità assoluta della politica estera russa rimane il rafforzamento della collaborazione nell’ambito dell’Unione economica eurasiatica. Di notevole interesse è anche l’idea russa di costituire in Eurasia un modello multilivello di integrazione. Io sono convinto che questa discussione sia possibile anche con i Paesi dell’Ue nei quali oggi cresce la richiesta di un percorso politico ed economico autonomo e indipendente, come si vede dai risultati delle elezioni.

[…]Siamo disponibili a collaborare anche con la nuova amministrazione americana; è importante normalizzare le relazioni bilaterali e svilupparne di nuove sulla base di pari diritti e reciproco vantaggio. La collaborazione Russia-Usa nella soluzione dei problemi globali e regionali risponde agli interessi del mondo. Abbiamo una comune responsabilità nel garantire sicurezza e stabilità internazionale.

[…] E naturalmente io confido nella possibilità di unire con gli Usa gli sforzi nella lotta contro il terrorismo internazionale. Proprio questo è il compito che stanno assolvendo i nostri militari in Siria. Ai terroristi è stato inferto un duro colpo, l’esercito e la flotta della Russia hanno dimostrato di essere in grado di operare con efficienza. Desidero ringraziare tutti i nostri militari perché voi, soldati della Russia, avete a cuore il vostro onore e l’onore della Russia. Quando il popolo sente di essere nel giusto, agisce compatto e percorre con sicurezza il cammino scelto. Il futuro della Russia dipende solo da noi, dal lavoro e dal talento di tutti i nostri cittadini, dalla loro responsabilità e dal loro successo. E noi raggiungeremo gli obiettivi che ci siamo posti.

Precisazione sulla natalità russa. Purtroppo è un dato globale di tutte le etnie presenti nella Federazione russa. Comprese quelle islamiche del Caucaso. Inutile dire da chi dipende il dato più alto.