Minacciarono di decapitare volontari: profughi già liberi di tornare in hotel

Vox
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Qualche giorno in cella e gli autori della minaccia di decapitazione erano già liberi, ieri, di ritornare nel centro di accoglienza. I tre immigrati (un nigeriano e due gambiani) avevano all’inizio del mese sequestrato e minacciato di «tagliare la testa» a due operatori della cooperativa che gestisce a Potenza una struttura per fancazzisti, quando si erano rifiutati di «integrare» il quotidiano «pocket money» (lo stipendio da profugo per gli stravisi).

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Ma nonostante l’arresto sono già tornati in hotel.

Denuncia delle vittime e rapporto della polizia evidenziano le minacce dei tre e degli altri ospiti: «Abbiamo bisogno di più soldi, cibo rispettoso delle nostre origini e condizioni di vita più umane». Pretendono «rispetto» e «umanità», ma poi minacciano di «scannare» chi cerca di dargli una mano. Di lavorare neppure a parlarne. E la chiamano «integrazione».