“Abbiamo trovato una casa per i profughi. Ma sono italiani, va bene lo stesso?”.
Fausto Gianella con orgoglio e provocazione rivendica il gesto di un’anziana signora di Goro che ha deciso di aprire gratis un suo appartamento per accogliere una coppia con quattro figli sfrattata nel Veneziano. Di Italiani.
Fino a ieri non si riusciva a trovare una casa per accogliere qualcuna delle dodici ‘nigeriane’ respinte da Gorino, la frazione di Goro finita per giorni su tutti i giornali e i tg d’Italia e indicata al pubblico ludibrio dai media di distrazione di massa, ma assurta ad esempio per i patrioti e la parte sana del Paese.
Così, mentre il sindaco PD Diego Viviani è a caccia da ottobre di un appartamento per fancazzisti così da non fare brutta figura con le coop del suo partito di ladri di democrazia (e non solo) ma trova sempre porte chiuse, la casa c’è per gli italiani. Il contrario di quanto avviene a livello ufficiale.
La famiglia veneta di Cavarzere – papà, mamma e quattro figli – sta per essere sfrattata e finire in strada. La comunità di Goro e Gorino, le sue cooperative di pescatori, l’anima solidale del paese stavolta si è mossa: una signora di 80 anni ha messo a disposizione una casa gratis a Mesola, qualche chilometro più in là. I pescatori hanno lanciato una colletta alimentare, raccogliendo 900 euro che i nuovi arrivati potranno spendere in un supermarket convenzionato scelto per l’occasione. “E se serviranno altri soldi, finché lui non trova un lavoro, ci mobiliteremo ancora” promette Gianella.
Perché devi aiutare il prossimo. Non l’ultimo parassita arrivato.