MILANO: IMMIGRATI BOICOTTANO IL NATALE

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Natale non è benvenuto dagli immigrati a Milano. A Lambrate, dove da due anni i commercianti di piazza Rimembranze e delle vie limitrofe si autotassano per decorare le strade dei loro negozi con le luminarie natalizie, iniziativa boicottata dagli stranieri: «I negozi che si trovano nelle vie interessate dalle luminarie sono 50, di cui 14 gestiti da stranieri», racconta Gianluca Boari, consigliere del Municipio 3 per la Lega , «mentre quasi tutti gli italiani hanno aderito, a parte una piccola eccezione per ragioni economiche, tra gli stranieri hanno aderito solo in 3».

«La quota è troppo alta», trova la scusa il titolare della macelleria halal dove si vende carne di animali torturati, di piazza delle Rimembranze di Lambrate, «perché è divisa solo tra i commercianti e non è giusto. Dovrebbero partecipare anche i residenti, allora tutti pagherebbero meno».

«La cosa mi ha stupito molto, visto che in quel quartiere si parla tanto di integrazione», prosegue il consigliere. «Ci sono diverse associazioni di volontariato che lavorano per integrare gli stranieri, ma poi, alla prova dei fatti, quando alcuni cittadini propongono iniziative come questa per riqualificare il quartiere, gli stranieri se ne disinteressano e non partecipano, dimostrando di non sentirsi parte del territorio. Questa non è integrazione, integrazione vuol dire partecipazione».

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«Noi non festeggiamo il Natale», chiariscono in un ristorante asiatico, «per questo non abbiamo aderito. Non ci interessa la festa e non facciamo mai niente».

«Non festeggiamo il Natale», fanno eco in una pizzeria-kebab gestita da una famiglia araba, «quindi non ci interessa partecipare a quella festa».

«Uno può anche non essere cristiano», commenta Boari, «ma se la comunità di cui fa parte ha piacere di festeggiare un’ occorrenza, allora dovrebbe partecipare in quanto parte di quella comunità. Di questo passo, se gli stranieri continueranno a disinteressarsi e a aumentare, finiremo per perdere le nostre tradizioni».

Le tradizioni vivono negli individui, se importi estranei, importi anche le loro tradizioni. E’ puerile pensare di ‘integrarli’.