FERMO, MINACCE DI MORTE A 2 TESTIMONI: “DOVETE CAMBIARE VERSIONE”

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Insulti di ogni genere e minacce di morte. E’ accaduto e continua ad accadere a due dei testimoni chiave della tragica rissa di Fermo, nella quale è morto l’aggressore nigeriano ormai assurto alla beatificazione politica.

Inizialmente era stato solo uno a dover subire le minacce di fancazzisti su Facebook, blogger idioti e di alcuni politici. Ora che anche ad un altro testimone è stato identificato gli è toccata la stessa sorte. In tutto sono 7. Dire la verità costa. Perché quella che è una minoranza, ma iperattiva, non accetta la realtà.

Quello che si è scatenato intorno alla vicenda Mancini è un linciaggio da parte di fanatici guidati da Don €uro, dai politici e dai media di distrazione di massa contro di lui e, ora, anche contro i testimoni: con l’obiettivo di farli ritrattare. Tipico comportamento mafioso.

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Una situazione che sta facendo vivere a due persone innocenti un vero e proprio incubo. Sono tantissime le telefonate e messaggi minatori che giungono loro da tutte le parti d’Italia. Si va dagli insulti ridicoli che qualcuno potrebbe anche prendere per complimenti come gli evergreen ‘razzista, fascista’ ad altri che riguardano la sfera personale e familiare e che quindi devono arrivare da cani del luogo. Alcuni dei clienti di uno dei testimoni, dopo averlo insultato, hanno dichiarato pubblicamente di non essere più frequentatori del suo esercizio commerciale.

Insomma un vero e proprio linciaggio, culminato anche con minacce di morte. Uno dei testimoni ha scritto anche al presidente del Consiglio Renzi e ad altri politici, per fare presente il dramma che sta vivendo, ma nessuno si è ancora degnato di rispondere.

Perché il mandante è lì. Proprio al governo.