Fanno tutti parte della stessa combriccola occulta. Lo stesso sistema di potere. Dicono, tutti, le stesse cose: no ai muri, si ai ponti. E’ quello che vuole chi li finanzia, da Obama alla Merkel passando per il gesuita.
“In Germania più che in qualsiasi altro posto nel mondo avete imparato che quello di cui c’è bisogno nel mondo non sono muri”. Lo ha detto Barack Obama ad Hannover a proposito dei finti profughi.
Ma infatti, stessa cosa un muro che divide lo stesso popolo, da un muro che divide due civiltà. Come se un muro a Roma fosse la stessa cosa di un muro tra noi e la Libia.
Il presidente in scadenza ha poi citato Bergoglio: “Papa Francesco ha detto che i profughi non sono numeri, ma sono persone, che hanno volti e storie”. E 35 euro in tasca.
“Io dico al popolo in Europa, non dimenticate da dove venite: siete tutti un’eredità della lotta per la libertà”, ha continuato Obama. “I tedeschi, i francesi, gli olandesi, i belgi, i lussemburghesi, gli italiani, e sì anche anche i britannici, che hanno portato l’Europa sulla strada dell’unità, superando le vecchie divisioni”. Obama ha anche ricordato “i polacchi di Solidarnosc, i cechi e gli slovacchi che hanno fatto la rivoluzione pacifica, gli ungheresi, gli austriaci, i berlinesi”, e “i parigini che dopo gli attentati hanno riaperto il Bataclan”. “Questo siete voi europei, uniti nella plualità”, ha concluso.
Non esiste il ‘popolo’, esistono i ‘popoli’. Riporta la tua arroganza a Washington. Anzi, a Nairobi.