Ti ribelli ai profughi in settimana (mesi) bianca? Sei cattivo cattivo cattivo

Vox
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Tralasciando la solita prostituzione intellettuale di Bufale.net, che a suon di marchette politiche al Pd deve avere più buchi di un emmenthal, e che quindi non merita ormai alcuna replica, sulla notizia dei profughi in settimana bianca (in realtà vivono in hotel da mesi) ai quali vengono offerti anche corsi di sci – che sia un giorno o cento è comunque uno schiaffo ai contribuenti – c’è da registrare la solita levata di scudi dei buonisti contro quei cattivoni che non comprendono quanto sia giusto far sciare i fancazzisti africani profughi:

Una scuola di sci altoatesina a Colle Isarco decide di offrire in segno di solidarietà e accoglienza alcune semplici ore di corso a otto profughi africani ospitati in Alto Adige.

Ma invece di raccogliere il plauso sociale per questo gesto rivolto a persone in difficoltà, i maestri di sci vengono sommersi da critiche e persino da insulti, specie nei social network.

Contro di loro si è scatenata la rete dell’intolleranza e dell’insofferenza a sfondo anche xenofobo molto presente nel Web.

E maestri sono stati colti alla sprovvista, mortificati da queste reazioni sopra le righe e dalla violenza verbale nei loro riguardi.

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Tutto per una giornata di socializzazione sulla neve di un piccolissimo campo scuola, giusto per offrire un’occasione d’incontro a questi ospiti della vallata e per far tastare loro il gusto inedito della discesa sul manto bianco.

Così il paesino di montagna poco distante da Bolzano rimbalza sui media per le reazioni registrate in Facebook, dove i maestri di sci avevano pubblicato la fotografia dei profughi africani in tuta da sci durante la singolare esperienza.

A livello politico si registra invece l’intervento della Lega Nord altoatesina, che ha invitato i promotori a riservare le loro iniziative sociali alla popolazione autoctona «ad esempio ospitando e fornendo il materiale per ogni sabato da qui a fine stagione a tutti bambini bisognosi presenti in provincia di Bolzano».

I commenti negativi su Facebook sono stati così tanti che i promotori hanno deciso di rimuovere il post.

Come ha spiegato uno dei maestri di sci della scuola, Bruno Brandelli, la decisione presa non intendeva avere alcun carattere politico e si trattava soltanto di una buona azione, un gesto di umanità per questi ragazzi che si sono trovati quassù in mezzo alle Alpi: «Provate una volta nella vostra vita – ha detto il maestro di sci – a regalare una gioia al prossimo invece di spargere zizzania, provate a regalare un sorriso. Vedrete il mondo pieno di nuovi colori».

Cos’è un jingle di Perlana? Non solo dobbiamo mantenere questi in foto, che tutti capirebbero non essere profughi, ma profittatori, in hotel, dobbiamo anche stare zitti, se vanno a sciare. Mentre ci sono italiani che se lo sognano.