ROMA – Diritti degli ungheresi che vengono prima di quelli degli stranieri, rom oggetto di campagne informative, aperte manifestazioni di patriottismo, e azioni a favore della famiglia (quella vera): l’Ungheria di Viktor Orban si tiene stretto il suo primato di identitarismo in Europa.
E’ quanto si deduce dal vergognoso rapporto che il Commissario per i Diritti Umani del famigerato Consiglio d’Europa, il lettone – in senso di nazionalità – Nils Muižnieks, ha reso pubblico sulla base dei risultati di una missione compiuta nel paese. A spese nostre in hotel di lusso.
Particolarmente allarmante, e quindi molto positiva per noi, è, secondo il rapporto Muižnieks, la situazione legislativa in materia di quelli che lui definisce ‘reati motivati dall’odio verso le minoranze e dell’uso di stereotipi razzisti‘ (che lui e quelli come lui definiscono con un brutto anglicismo hate speech, e che per noi è libertà di espressione).
Nonostante qualche piccolo cedimento degli ultimi tempi alle Ue, in Ungheria non viene attuata alcuna politica pubblica per contrastare la libertà di espressione: ognuno è libero di pensare e dire quello che vuole nei confronti dei rom, degli omosessuali, dei clandestini e dei cosiddetti ‘richiedenti asilo’, una figura mitologica che parassita le società europee.
“Uno degli aspetti inquietanti di questo problema – si legge nel rapporto – è dato dalla presenza alla luce del sole di organizzazioni ‘estremiste’ e dei loro dichiarati legami con il partito di estrema destra Jobbik, che è presente in Parlamento e i cui membri sono noti per la loro retorica anti rom”. Visto che prende quasi il 20% dei voti, ci pare ovvio che sieda in Parlamento. Forse, la UE vorrebbe fare come in Grecia e arrestare i veri oppositori della Troika.
Le autorità magiare se ne fregano di contrastare le idee della propria popolazione, che il mantenuto lettone definisce ‘razziste o sessiste’ e gli psicoreati non vengono presi in considerazione nelle indagini, e nei processi non vengano sanzionati come in altri Paesi ormai non più democratici.
Il rapporto Muižnieks indica anche la necessità di adottare politiche che favoriscano l’accesso dei rom all’istruzione, al diritto a un alloggio decente e all’occupazione: forse, ha confuso Orban con Pisapia.
Il Consiglio di Europa è una entità oscena di ricconi mantenuti a fare nulla e pontificare su quello che gli Stati dovrebbero togliere ai propri cittadini per dare a immigrati e zingari. Si trovino un lavoro. Una volta nella loro vita.
Non è strano che sia proprio l’Ungheria, ad entrare in contrasto con la UE e suoi derivati, come lo era a suo tempo con l’Urss: oggi la UE è la nuova Unione Sovietica. Non ha carri armati, ha ‘inviati’.
Un pensiero su “Ungheria: dove il governo difende i propri cittadini e non dà le case ai Rom”
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