Incredibile! Già in passato la Cchd-Campagna Cattolica per lo Sviluppo Umano, ente dipendente dalla Conferenza episcopale statunitense, fu accusata di contrapporsi gravemente e fattivamente alla sana Dottrina. Ora c’è cascata di nuovo.
Lo si capisce, sfogliando il registro dei contributi da essa assegnati. A pag. 6 si notano 40 mila dollari concessi, tramite la Diocesi di Los Angeles, all’Iesc-Inland Empire Sponsoring Committee, presieduto dal pastore protestante Michael Fronk. Il quale celebra “nozze” gay nella sua comunità, denominata “Prima chiesa cristiana” con sede a Pomona, in California. Senza peraltro farne mistero. Sul suo sito dichiara essere la sua organizzazione «aperta ed accogliente verso tutte quelle coppie, anche dello stesso sesso, che considerino l’alleanza del matrimonio come un’azione compiuta davanti a Dio». Sulla stessa linea anche numerosi articoli, pubblicati sullo stesso portale a firma di sua moglie, nonché co-pastore, Julie Roberts-Fronk. Sostenendo l’insostenibile ovvero che tale pratica fosse considerata legittima anche in un’inesistente «Chiesa primitiva».
Non solo: anche a pag. 12 del registro dei fondi erogati, si evince come, sempre nell’anno fiscale 2014-2015, la Cchd abbia erogato altri 35 mila dollari all’United Neighbors of Fitchburg, già noto in precedenza come Cnc-Cleghorn Nieghborhood Center. Tale ente, nel 2012, si scoprì esser collegato direttamente con la Planned Parenthood League del Massachusetts, parte della più feroce e potente lobby abortista di tutti gli Stati Uniti d’America! Nel 2007 e 2008, Cnc co-sponsorizzò l’evento TeenAIDS, un programma di sensibilizzazione e promozione circa l’uso del preservativo. Nel giugno 2013, inoltre, in quanto membro del MIRA-Massachusetts Immigrant and Refugee Advocacy Coalition, sempre il Cnc salutò con entusiasmo la sconfitta del Defense of Marriage Act a nome delle coppie di immigrati gay, plaudendo all’amministrazione Obama per il sostegno fattivamente dato alla distruzione del matrimonio naturale. A tale realtà sono stati dati ben 35 mila dollari dalla “cattolica” Cchd! Che ha collezionato altri “scivoloni” in passato. Gravi. Tanto da indurre, nel 2012 il suo presidente, il Vescovo mons. Jamie Soto, a revocare la concessione di fondi ad un’altra sigla, la Francis House, il cui direttore, Faith Whitmore, era solito celebrare “matrimoni” omosessuali e promuovere l’aborto come “diritto”, benché dichiarasse di farlo “a titolo personale”… Riscuotendo peraltro l’inaspettato sostegno della Diocesi di Sacramento, secondo la quale non ci si potrebbe aspettare che tutti i beneficiari dei contributi erogati «promuovano attivamente l’insegnamento cattolico», basterebbe, a suo giudizio, che non vi si opponessero. Una sconcertante adesione al male, questa, oltre tutto usando, anzi abusando delle offerte dei fedeli!
A vietare tutto ciò, oltre al buon senso, alla Sacra Scrittura, al Codice di Diritto Canonico ed al Catechismo della Chiesa Cattolica, è lo stesso Statuto del Cchd, che semplicemente impedisce di finanziare «gruppi o coalizioni, che assumano posizioni contrarie ai fondamenti della Dottrina morale e sociale cattolica». Ovvio. In teoria. Ma non nei fatti. E’ urgente quindi che il presidente dell’organizzazione, mons. Soto, ancora una volta intervenga. E pesantemente. Anche sull’operato e sulla buona fede dei propri collaboratori. Senza timori umani.