Il supporto per Isis tra gli immigrati islamici in Europa cresce, sempre di più. E al contrario di quanto millantano gli ‘integrazionisti’, meno è recente l’immigrazione, più ISIS è forte nell’immaginario degli islamici. In sintesi: i figli e i nipoti degli immigrati, quelli di seconda o terza generazione ai quali Renzusconi vuole dare la nostra cittadinanza, ci vogliono sgozzare più dei loro padri e nonni.
Lo si evince da un’interessante analisi degli utenti dei social media effettuata da Luigi Curini di Voices from the Blogs, una società costituita da accademici universitari di Milano.
L’analisi delle attività degli utenti su Facebook e Twitter, divisa tra pro e contro ISIS, ha permesso di delinare una ‘sentiment analysis’ degli immigrati islamici nei confronti dell’organizzazione terrorista. Ne esce un panorama piuttosto inquietante, nel quale gli islamici residenti in Europa si dimostrano in larga parte favorevoli alle decapitazioni degli ‘infedeli’. Queste analisi hanno un valore enormemente superiore rispetto ai sondaggi: perché analizzano ‘quello che uno fa’, non ‘quello che uno dice di fare’.
Meno l’immigrazione è recente, più aumenta l’estremismo: si va infatti da un massimo del 31% – in pratica 1 immigrato su 3 – del Belgio, al comunque preoccupante 10% dell’Italia, dove ancora gli immigrati di seconda generazione sono la minoranza e quelli di terza quasi inesistenti.
Questo ci dice una cosa piuttosto evidente a chi vuole vedere: l’integrazione non esiste. Non è, tenendoli qui e aspettando, che risolveremo il problema. Lo risolveremo, rispedendoli al mittente: prima che sia troppo tardi. Prima che inizino a sgozzare nelle scuole. Come già accaduto in Francia, a Tolosa.
La Francia, paese notoriamente assimilazionista e snazionalizzante delle minoranze etniche che ha nel suo territorio, da ben 50 anni subisce l’invasione islamica, e le comunità arabe che si sono insediate da allora, costituite perlopiù da maghrebini, sono già arrivate alla terza generazione.
Orbene, queste seconde e terze generazioni, nate nel paese transalpino, parlano fluentemente non solo il francese, ma anche e soprattutto l’arabo, la loro religione é l’islam, e portano nomi di battesimo arabi lievemente francesizzati nella dizione, e dunque, a differenza che con i discendenti degli immigrati di origine europea e cristiana, con loro la politica assimilazionista francese non ha funzionato per niente.
In Italia, come anche in Germania e in Gran Bretagna, non esiste alcuna politica di assimilazione dell’immigrato, che se mai vi fosse, al limite potrebbe funzionare coi figli degli immigrati dell’Europa orientale e dal Sudamerica, ma non con tutti gli altri. Dunque, fosse introdotto lo ius soli, nella maggior parte dei casi si tratterebbe di un vero e proprio regalo della cittadinanza italiana a gente che nasce qui, ma che sul piano educativo, culturale e religioso starebbe tale e quale a chi nasce e vive nel paese di origine dei genitori.
Ah già, dimenticavo che le seconde e terze generazioni di immigrati musulmani in Francia, ha cittadinanza francese esattamente come i francesi doc di stirpe gallica.