E’ arrivata Fiona May, la marchetta di Tavecchio a Platini, e inizia la dura lotta al fenomeno razzista: contro i bambini.
Il pericoloso delinquente undicenne avrebbe urlato insulti razzisti all’arbitro. Che, come sappiamo, è un altro lavoro che gli ‘italiani non vogliono fare’.
La partita in questione era Prato-Maliseti, categoria Esordienti, giocata il 18 ottobre. Secondo il referto dell’arbitro – su cui si basa la sanzione – e che sarebbe lo stesso ‘offeso’: giudice e parte in causa… il bambino gli avrebbe gridato “ripetute offese razziste” dalla panchina riguardanti, dice lui, il colore della pelle.
Di quale colore sia non si sa: gialla, nera o bianca?
Per questo il bambino è stato punito con una squalifica temporale che si applica nei casi più gravi di violenza: due mesi di squalifica.
Dopo il caso La Ferrara, il promettente baby calciatore del Milan fermato 5 turni per presunti insulti ‘rassist’ a un avversario, arriva un altro esempio di persecuzione ai danni di bambini. In nome del politicamente corretto.
Il lavaggio del cervello non funziona, e così si passa dalla propaganda al bastone.
2 pensieri su “Persecuzione antirazzista contro bambino di 11 anni”
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