Cibo finisce nella spazzatura perché non piace ai profughi

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DENUNCIA DEL CORRIERE DI RAGUSA

Pozzallo (Ragusa) – Nuovo scandalo in un centro di accoglienza italiano. Enormi quantità di cibo, destinato a sfamare i clandestini, finiscono nel cassonetto perché gli immigrati lo rifiutano.  Non è di loro gradimento, hanno gusti molto difficili. L’episodio increscioso, ultimo di una lunga serie, si è verificato presso il centro di prima accoglienza di Pozzallo, in Sicilia, e la notizia è riportata dal giornale locale corrierediragusa.it:

Le  foto che vedete a lato e sotto l´articolo e che ci sono state concesse da un volontario del centro di prima accoglienza di Pozzallo dicono tutto: centinaia di piatti di pasta e carne ancora sigillati e caldi di cottura buttati nei cassonetti della spazzatura all’interno della stessa struttura che ospita i clandestini degli sbarchi. Anche la frutta fresca finisce tra i rifiuti. Se si tiene conto che questa scandalosa situazione dura da parecchi giorni e che i pasti buttati costano 15 euro al giorno per ciascun migrante, l’entità dello spreco è evidente e suona come uno schiaffo a chi magari non ha di che vivere. Perché i pasti in più finiscono nei cassonetti invece di essere destinati ad altri centri o a persone bisognose che non hanno nulla da mangiare? E’ il comune di Pozzallo a gestire la situazione con denaro pubblico sotto la supervisione della Prefettura, ma il sindaco Luigi Ammatuna  ha appreso da noi l’incredibile vicenda: “Non ne sapevo nulla. Resto quantomeno sorpreso, farò gli opportuni controlli”. Nessuna risposta al telefono invece dal responsabile del centro. Lo scandaloso spreco non è dovuto solo al numero di pasti sovrastimati e quotidianamente ordinati dal comune alla ditta con sede a Ispica che ha in appalto il servizio, ma anche ai gusti degli stessi clandestini, molti dei quali si rivelano schizzinosi e preferiscono mangiare nei locali pubblici, in quanto il cibo servito al Cpa non è di loro gradimento. Restano queste immagini che colpiscono con la stessa forza di un pugno allo stomaco, soprattutto in questi tempi difficili che costringono un po’ tutti a tirare la cinghia.

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Sempre secondo il giornale in questione, lo scandalo potrebbe allargarsi nei prossimi giorni a causa dell’inizio del Ramadan. La maggior parte dei clandestini è di religione islamica e il rischio è quello di dover cestinare una quantità ancora maggiore di cibo in conseguenza del digiuno praticato da queste persone durante il mese sacro.

Il sindaco Luigi Ammatuna, che a suo dire non ne sapeva nulla, ha chiamato a rapporto i responsabili del centro di prima accoglienza che distribuiscono i pasti, tre volte al giorno. Chiederà dello spreco, una scheda dettagliata di quanti pasti sono finiti al macero, una maggiore accortezza nella distribuzione del cibo ed eventuale smaltimento dello stesso. Si cercherà anche di ottimizzare i servizi, chiedendo maggiore collaborazione fra coloro che hanno diritto ad entrare all´interno della struttura portuale. Mai più pasti sprecati, l´ordine perentorio del primo cittadino. Pozzallo e Comiso ospitano 423 migranti (a Pozzallo sono 155, a Comiso 268). Pochi i trasferimenti, in questi giorni. Il numero di pietanze destinate ai due centri è sempre lo stesso da qualche giorno. Da oggi, però, la ditta che ha in gestione l´appalto dei cibi (la «Clean Service» di Pescara con una sede con cucine a Ispica) deve tener conto di un fattore importante, l´inizio del Ramadan. Questo fine settimana, sabato o domenica a seconda della luna e della proclamazione dell’inizio ufficiale da parte delle autorità, i fedeli di Allah rinchiusi dentro le due strutture inizieranno il digiuno, con la consueta veglia straordinaria. Fino al 27 luglio, giorno in cui terminerà il mese sacro, 29-30 giorni dopo il primo digiuno, i musulmani dovranno astenersi dal prendere acqua e cibo fino al tramonto.
Non abbiamo avuto alcuna disposizione da parte del Comune – dicono i responsabili della ditta fornitrice dei pasti – Sappiamo che molti non mangeranno dalla mattina fino a sera, per cui aspettiamo le disposizioni che il Comune, eventualmente, dovrà fornirci”. Dei presenti nei due centri, un buon 80% professa la religione musulmana e da Comiso i migranti hanno fatto sapere che non mangeranno né la mattina né a mezzogiorno. Ove fosse possibile, una bevanda calda prima di cenare (meglio se il thè), e poi la cena. A Pozzallo, nessuno avrebbe chiesto se i migranti osserveranno il mese di digiuno, da quanto trapela dal centro di prima accoglienza sito al porto. Il rischio è di cestinare molte più pietanze di quante ne siano state già cestinate in passato.

L’immigrazione è un affare criminale che movimenta molti soldi, anche un bambino riuscirebbe a capirlo. E’ un rubare agli italiani per dare agli stranieri, e chi gestisce questi traffici dovrebbe solo vergognarsi.

 

 




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