Il ‘masochista’: Pisapia conclude sceneggiata gay in piazza

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MILANO – ‘Abbiamo fatto dei passi in avanti ma dobbiamo fare passi da giganti’. Con questo bizzarro appello il sindaco Giuliano Pisapia ha chiuso il Gay Pride Milano 2014 dal palco montato in Porta Venezia.

‘Lanciamo un appello al Parlamento – ha continuato Pisapia – che può, in tempi brevi, fare un salto di qualità. Milano ha fatto la sua parte con la Casa dei diritti – dove si danno lezioni di sadomasochismo gay – e il registro delle unioni, ma c’è ancora molto da fare. Per questo diciamo a chi non c’è che ha perso una grande occasione’.

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E si, c’è un’emergenza gay, mica disoccupazione o sicurezza. Mentre Pisapia parlava, un’altra donna è stata aggredita a Milano, ma lui se frega, inebriato di fantasie omosessuali.

E infatti il famigerato assessore alle ‘politiche sociali’, quello delle casette di lusso ai Rom, dice:  ”Sono convinto che nonostante il parere degli uffici comunali dell’Anagrafe, formalmente ineccepibile, si debba procedere alla trascrizione dei matrimoni tra persone dello stesso sesso registrati all’estero. A costo che ciò sia solo simbolico”.

Vai simbolicamente a lavorare.