Firenze, Asl denuncia ‘pericolo epidemie’

Vox
Condividi!

Firenze – E’ ormai rischio epidemia in zona Novoli, dove la preoccupazione tra i residenti che denunciano da mesi le oscene condizioni igienico sanitarie dell’ottocentesca Villa Carobbi, occupata nell’ottobre 2013 da oltre un centinaio di zingari, molti ex inquilini di Poggio Secco e dell’ex campo nomadi dell’Olmatello.

Ha scritto in una nota dell’11 aprile scorso l’Azienda sanitaria fiorentina: «La presenza di un numero rilevante di persone senza servizi igienici comporta la possibilità di sviluppo di focolai epidemici».

E il sopralluogo dei vigili del fuoco non lascia ombra di dubbio: «L’area non è abitabile».

Il 15 maggio poi, la Direzione urbanistica del Comune di Firenze ha emesso un’ordinanza di inabitabilità e inagibilità. Ma tutto rimane ‘carta’.

«Sul tavolo delle istituzioni ci sono due provvedimenti che prevedono lo sgombero ma a oggi è tutto come prima. Nemmeno il rischio di possibili contagi sembra far preoccupare i nostri amministratori», attacca Alessandro Nucci, proprietario del terreno e della villa e del NilHotel che sorge proprio accanto all’area occupata, uno dei più grandi alberghi di Firenze.

«I nostri clienti — aggiunge Nucci — pagano quattro euro a persona ogni notte solo di tassa di soggiorno. Incassiamo e trasferiamo al Comune di Firenze circa 350mila euro all’anno e questo è il panorama che offriamo».

Dicono i residenti «di aver trovato nei cassonetti dei rifiuti di via Accademia del Cimento dei sacchi neri da immondizia ricolmi di escrementi umani».

Vox

Quando va bene. Perché solitamente, gli zingari usano come toilette gli angoli delle strade della zona. La carta igienica poi, finisce tra le foglie e si incastona insieme a tutti gli altri rifiuti: bottiglie, sacchi di sudicio, elettrodomestici abbandonati e chi più ne ha più ne metta.

Siamo nella Firenze di Renzi, oggi impegnato con l’operazione Mare Nostrum a trasformare l’Italia in una succursale del Terzo Mondo.

E la magistratura dorme, non ostante la zona si trovi a poche decine di metri dal nuovo Palazzo di giustizia.

Non basta: «Da alcune canne fumarie fuoriescono fumi di combustione, all’interno ci sono delle bombole del gas abbandonate. Qui prima o poi succede qualcosa», dice Maria Casini, una residente.

Sul tavolo anche una raccolta firme, che ha raggiunto quota 500, e si aggiunge al dossier fotografico, a un doppio esposto e a una serie di diffide a sindaco, prefetto, questore e servizio di igiene pubblico.

«Siamo assediati da oltre un centinaio di persone che vivono senza acqua, senza elettricità, senza bagni e in strutture che sono pericolanti. Le nostre strade sono diventate delle latrine, non ne possiamo più» hanno scritto i residenti di via Accademia del Cimento che protestano anche contro «i continui furti ed episodi di spaccio che con il passare del tempo sono diventati sempre più frequenti».

Si ricorda che i fiorentini ha rieletto un piedino a furor di popolo solo pochi giorni fa.




Un pensiero su “Firenze, Asl denuncia ‘pericolo epidemie’”

I commenti sono chiusi.