COMPRATI CON 5 MILIONI DI DOLLARI I DELEGATI AFRICANI
Il giornale inglese Sunday Times pubblica i “Fifa Files”, migliaia di e-mail e documenti che proverebbero il pagamento di tangenti.
Sono migliaia di documenti che conferebbero quello che era già noto a tutti: il Qatar si è comprato, con l’intermediazione di Mohamed bin Hammam, l’organizzazione della Coppa del Mondo 2022.
Bin Hammam è stato presidente della Confederazione asiatica – l’Uefa dell’Asia – dal 1 agosto 2002 al 22 luglio 2011, quando fu squalificato a vita dalla Fifa per corruzione.
Una serie di fondi neri, favori e pagamenti ai delegati FIFA decisivi, per ottenere i loro voti.
Secondo il Sunday Times, l’opera di corruzione di Bin Hammam per conto del Qatar inziaz nel giugno 2008 a Kuala Lumpur, sede della confederazione di cui era presidente.
Lì, riceve una prima tangente – da distribuire – di 100mila dollari in contanti dal delegato del Qatar, Mohammed Meshadi.
Dal mese di ottobre di quell’anno iniziano ad arrivare ai delegati regali e 195mila dollari.
L’AFRICA – Hamman identifica nei delegati africani, sono tanti e hanno fame di soldi, l’anello debole.
Nel 2009 Hammam inizia il suo intenso lavoro di corruzione presso la Confederazione africana – Uefa africana.
Circa 450mila dollari vanno al vicepresidente della Fifa Jack Warner, che è a capo di un’altra confederazione continentale nota per la sua corruzione: quella caraibica.
I soldi arrivano a Warner poco prima del voto per assegnare la coppa 2022. Altri 1,2 milioni di dollari nel 2011, poco prima che i due venissero sospesi con accuse di corruzione.
Dai ‘Fifa files’ emerge un sistema di corruzione enorme che si basa sull’ingordigia dei delegati delle federazioni ‘povere’ – quella africana sopra tutte – con oltre 5 milioni di dollari erogati da Hammam ai delegati per ottenere i loro voti necessari ad ottenere il mondiale 2022.
In media, ogni presidente di federazioni africane avrebbe ottenuto tangenti per 200mila dollari.
Gli inglesi, che erano parte in causa – vennero sconfitti a sorpresa – chiedono ora che l’intero processo di assegnazione venga annullato.