Inghilterra è nazione ‘post-cristiana’: praticanti solo il 14%

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Rowan Williams

 

 

 

 

La chiamano nazione “post-cristiana”, o almeno così l’ha definita l’ex arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams. È una società in cui si assiste alla perdita di contatto con la religione cristiana e, di conseguenza, alla sconfitta dei suoi valori.

In un recente sondaggio del Sunday Telegraph, il 38% degli inglesi ha ammesso di non essere praticante, mentre ben il 41% si è definito del tutto ateo. Una sconfitta sonante per la Chiesa Anglicana, ma anche un pericoloso avvertimento per tutta la cristianità.

L’unica religione che sta crescendo è, infatti, l’Islam che sale al 6% della popolazione.

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David Cameron qualche giorno fa aveva dichiarato: “L’Inghilterra resta un Paese cristiano e non deve vergognarsi di esserlo”. Persino questa semplice frase aveva creato tutta una seria di malumori, culminata in una lettera sul Daily Telegraph scritta e firmata da un fitto numero di intellettuali. Per loro definire l’Inghilterra in questo modo poteva avere “conseguenze negative”.

Non solo la partecipazione cristiana è in forte diminuzione, anche sentirsi definire cristiani può dare molto fastidio.

Quando una Chiesa si trasforma in una Ong qualsiasi, finisce per scomparire.  All’inizio sta ‘simpatica’, perché ‘non disturba’, poi, inesorabilmente, sparisce.

Capito Francesco?
L’Inghilterra non è più cristiana: i praticanti sono soltanto il 14%

Oltre il 40% dei cittadini non ha alcuna religione

L’Inghilterra è ormai un Paese «post-cristiano» in cui la religione – comunità musulmana a parte – sta diventando irrilevante. Lo ha dichiarato l’ex arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, sull’onda di un sondaggio inequivocabile: solo il 14 per cento degli inglesi si definiscono cristiani praticanti, il 38 per cento ammette di non praticare e il 41 per cento si dichiara assolutamente non religioso. Ottantasei cittadini su cento, a conti fatti, non hanno più nulla a che fare con la Chiesa anglicana e con i suoi riti.

La “scristianizzazione” del Regno Unito è testimoniata da un sondaggio pubblicato dall’edizione di ieri del Sunday Telegraph. Solo il 14% degli inglesi, in una società profondamente trasformata dall’immigrazione, dice di essere praticante. L’ex arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, non ha escluso che vi sia «una riluttanza da parte dei cristiani a dichiarare la propria fede», anche a causa della presenza di gruppi religiosi fondamentalisti.

Pochi giorni fa il primo ministro David Cameron, suscitando critiche dal mondo laico e nei settori più estremi della comunità musulmana (ormai quasi il 6% della popolazione), aveva detto che «l’Inghilterra resta un Paese cristiano». «Bisogna intendersi sui termini – ha detto Williams, ex capo della chiesa del Regno Unito, formalmente guidata dalla corona – Se la domanda è se siamo una nazione di credenti, la risposta è no. Se invece parliamo di paese cristiano nel senso di una nazione saturata da valori cristiani, allora la risposta è affermativa».

In collaborazione con: nocristianofobia.org