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E’ stato l’uomo delle Coop, Luca Odevaine, a decidere gli appalti

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In principio era il sobborgo ideale di una qualsiasi città americana. Strade ordinate e villette a schiera costruite per per accogliere le famiglie delle truppe Usa di stanza alla base di Sigonella in provincia di Siracusa. Poi sono arrivati i clandestini o ‘profughi’, come li definiscono i masochisti della stampa italiana, e l’hanno ridotto un porcile. Per comprendere come potrà diventare l’Italia un giorno, quando e se gli italiani saranno scomparsi e gli africani l’avranno colonizzata, basta fare una capatina al villaggio di Mineo. E vedere come sono riusciti a ridurlo i ghanesei, senegalesi, gambiani e altri ‘nuovi italiani’. E’ un assaggio del nostro futuro distopico e come sia facile e veloce, tornare ‘allo stato di natura’ e dissolvere una civiltà. Mineo è uno dei centri per richiedenti asilo più grandi d’Europa dove vivono, 4000 clandestini, la maggior parte non otterrà lo status, ma intanto gozzoviglia a spese degli italiani. Le villette che prima accoglievano le famiglie dei militari, ormai sono diventate pollai, le vecchie aiuole ordinate ormai sono depositi sporcizia e rifiuti abbandonati. A simbolo del degrado della civiltà, l’uso che i clandestini fanno di oggetti tecnologici: le parabole satellitari diventano protuberanze per stendere i panni: cosa faranno, un giorno, con i nostri monumenti? Quando importi africani, la tua terra, inesorabilmente, somiglierà all’Africa.

CHOC: NEL CENTRO I “PROFUGHI” SEVIZIANO E MANGIANO I CANI

E pensare che questi presunti profughi non hanno nulla da fare tutto il giorno, ma la loro inciviltà li rende come quelli che girovagano e gozzovigliano nelle nostre città allo stato brado. Non si organizzano per rendere un minimo ospitale e pulito il centro che li accoglie, preferiscono spacciare nei dintorni e spendere la paghetta che passano loro i contribuenti in alcol.