Napolitano fa processare donna incinta: ‘perché lo ha criticato su Facebook’

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Una 30enne incinta di Rovigo è stata licenziata nei giorni in cui Napolitano, invitava gli italiani “a fare dei sacrifici per il bene del Paese”. Forse per il ‘suo’ bene.

La donna si era sfogata su Facebook. Criticando il leader supremo. E’ stata denunciata per vilipendio al Capo dello Stato – che è abusivo, questo lo scriviamo noi – e il processo inizierà a giugno. La donna è stata costretta ad inviare una lettera di scuse a Napolitano, “sperando di ottenere clemenza dal giudice”. Roba da DDR o da Corea del Nord.

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La vicenda ricorda molto l’aria che traspira l’opera 1984 di Orwell. Nella quale il ‘sistema’ non si accontenta di ‘piegarti’, vuole piegare la tua mente. Esige, non solo, obbedienza, ma che l’obbediente ‘creda’ nella sua obbedienza. E allora ci vuole una ‘lettera di scuse’, nella quale il suddito che ha peccato si possa ‘ pentire’ dei suoi peccati davanti al leader.

Un leader abusivo, incapace e arrogante.

Che esista il reato di ‘vilipendio’ in un paese che si dice democratico, è cosa oscena.