Il sito internet che aiuta i clandestini a frodare lo Stato con l’aiuto dell’Unar

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C’è un sito internet caro all’Unar – istituzione governativa pagata con le nostre tasse – tanto caro che lo inondano di pubblicità a pagamento, che insegna ai clandestini come frodare lo Stato. Lo fa in diversi modi, dando delle vere e proprie ‘dritte’ su come aggirare le normative vigenti e quindi su come violare la legge. Un piccolo esempio:

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Il problema? La procedura di registrazione online richiede il codice fiscale, che chi è in Italia irregolarmente non può avere. Se si prova ad andare avanti senza inserirlo, il sistema dà un messaggio di errore. L’unico escamotage per proseguire nella registrazione sembra essere la generazione di un codice fiscale “fasullo”, ma coerente con i propri dati anagrafici, su una delle tante pagine online che offrono questo tipo di servizio.

La procedura richiede il codice fiscale, perché si suppone che chi iscrive il figlio a scuola, sia un cittadino che, pagando le tasse, partecipa al finanziamento della struttura Scuola. Ecco che si insegna agli immigrati come sfruttare il nostro welfare danneggiando i contribuenti. Che dite, qualche magistrato prenderà atto che c’è un sito che lucra sulla presenza in Italia dei clandestini, dando loro ‘dritte’ su come frodare il sistema? Anzi, incitandoli a violare la legge? Nemmeno questo è reato? E’ poi molto grave che un’entità governativa come l’Unar sia finanziatrice, attraverso marchette pubblicitarie, di un portale che invita qualcuno a non rispettare le leggi vigenti.