“I Rom mi fanno schifo”: prima pestato a sangue, poi condannato da magistrati, ti devono piacere per legge

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Sulla sua pagina Facebook, a fine 2010, aveva postato frasi contro la presenza degli zingari e i loro comportamenti notoriamente anti-sociali.

aliprandi“Io non ho mai conosciuto dei rom che volessero integrarsi, se lo fanno è per fregarti i bambini. Bisogna toglierli alle famiglie appena nati se li vuoi cambiare, forse”. Suscitando, tra l’altro, molti commenti di approvazione.
“Mi fanno proprio vomitare”, scrisse, “prenderei a calci” quelli che fingono menomazioni o handicap. E così, il consigliere comunale di minoranza Vittorio Aliprandi, capogruppo della civica “Per Padova con Marco Marin” venne condannato in primo grado il 20 aprile 2011. La celeberrima Corte d’Appello di Venezia ha ribadito in secondo grado la ‘colpevolezza’ di Aliprandi, reo, a loro dire, di “propaganda di idee fondate sull’odio razziale e istigazione a commettere atti razzisti”.

Aliprandi dovrà anche dare 2mila euro alla celeberrima associazione Opera Nomadi come ‘risarcimento’. Non si capisce su che basi, un’associazione possa ritenersi parte lesa in una situazione simile. Misteri della magistratura ‘italiana’.

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Non siamo nemmeno liberi di dire chi o cosa ci fa schifo. La verità è la pornografia del ventunesimo secolo, e la magistratura la nuova inquisizione.

Ricorderete come, il consigliere, venne aggredito in galleria Duomo con bastoni e catene da un gruppetto di fanatici antirazzisti vicino ai centri sociali proprio

Il consigliere, in compagnia del figlio, era appena uscito da un ufficio bancario quando venne bloccato e aggredito da alcuni giovani, due dei quali sono stati fermati da passanti:Alex Favaretto e Michele Nigro, conosciuti come appartenenti al centro sociale Pedro.

Aliprandi riportò serie ferite alla testa. Si fa così con chi ‘dissente’: prima si mandano gli squadristi antirazzisti, poi arriva la magistratura. Stessa cricca.




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