Doveva entrare in vigore in questi giorni, ma un giudice federale ha bloccato due punti chiave della nuova legge. Uno è ritenuto incostituzionale, l’altro impone “un peso inappropriato sulle donne”. Il primo chiedeva alle cliniche abortive di ottenere le stesse licenze dei centri chirurgici. Secondo molti, questa disposizione avrebbe fatto chiudere 37 cliniche sulle 42 esistenti. Questo punto è stato bloccato.
L’altro raccomandava che ogni intervento avvenisse nelle cliniche. Niente pillole abortive a casa, quindi, perché prenderle in ospedale sarebbe stato una sofferenza non necessaria per le donne. Anche questo punto è stato cancellato.
Ma c’è ancora un terzo punto che ora è al vaglio dei tribunali, ed è il limite entro le 20 settimane (5 mesi) per praticare l’aborto. Tolto anche questo vincolo, la legge votata in Texas diventerà praticamente inutile.
Sul sito del governatore del Texas, Rick Perry, la risposta: “La decisione di oggi non fermerà i nostri sforzi in corso per proteggere la vita e garantire che le donne del nostro Stato non siano esposte ulteriormente al mulinello di storie dell’orrore sull’aborto, che hanno fatto notizia di recente. Continueremo a lottare per attuare le leggi approvate dai funzionari regolarmente eletti del nostro stato, le leggi che riflettono la volontà e i valori texani”.
***
28 ottobre 2013
Usa, Texas: giudice federale blocca in parte legge anti-aborto
Firmata lo scorso luglio è la più restrittiva degli Stati Uniti
New York, 28 ott. (TMNews) – Un giudice federale del Texas ha bloccato due delle parti fondamentali della controversa legge anti-aborto dello stato, sostenendo che una sia incostituzionale, mentre l’altra imponga in alcune circostanze un peso inappropriato sulle donne.
La decisione rappresenta una vittoria per il movimento per la difesa dell’aborto che aveva fatto causa contro i nuovi requisiti che la legge avrebbe introdotto da domani. Si chiedeva infatti che i medici delle cliniche che praticano le interruzioni di gravidanza ottenessero le stesse licenze che oggi devono avere i centri in cui si praticano interventi chirurgici più complessi: secondo molti esperti la disposizione avrebbe portato alla chiusura di 37 delle 42 cliniche che praticano aborti in Texas.
Inoltre gli attivisti avevano anche criticato un’altra norma introdotta dalla legge firmata dal governatore repubblicano, Rick Perry: prevedeva che ogni intervento per far cessare una gravidanza avvenisse all’interno di una clinica, vietando di fatto l’assunzione di pillole abortive a casa.
Tuttavia la decisione della corte federale non blocca un’altra parte molto criticata della legge che prevede come termine massimo per fermare la gravidanza 20 settimane. Questa restrizione sta venendo esaminata davanti a un tribunale federale dell’Arizona e una corte statale della Georgia.
Fonte: TM News