C’è la crisi: le aziende incominciano a usare il baratto al posto dell’euro Il Radar.
Una nuova idea che arriva dalla camera di commercio locale e dalle associazioni di categoria che cercano di aiutare le imprese in difficoltà. Il progetto si chiama Quinc e permette di pagare servizi e beni con offerte concrete. “Vogliamo risolvere il problema della mancanza di liquidità”.
Un ritorno al baratto per superare la crisi economica. Sono circa un centinaio le imprese riminesi che hanno deciso di “abbandonare l’euro” e aderire al progetto Quinc, la rete economica di scambio ideata dalla camera di commercio di Rimini e dalle associazioni di categoria per tendere una mano alle aziende in difficoltà. Albergatori, commercianti, artigiani, informatici, consulenti, progettisti: i volti di Quinc, diminutivo di Quincunx, antica moneta di bronzo coniata dalla comunità riminese Ariminum, appartengono ai più diversi settori di un’economia pesantemente gravata dalla recessione economica, e sono accomunati da un’unica necessità: fare “fronte comune” per restituire impulso al tessuto produttivo locale. Specie alle piccole e medie imprese, le più colpite da una crisi che sembra non conoscere fine.
Il sistema è semplice quanto efficace: le aziende che aderiscono al progetto, cento nella fase ‘pilota’, operano tra loro transazioni economiche non monetarie basate sullo scambio di beni e servizi, “prediligendo fornitori locali in modo da realizzare impatti positivi sull’economia riminese”. Il pagamento dei prodotti acquistati non viene effettuato solo in euro: la ‘moneta’ di scambio, infatti, sarà rappresentata da “buoni sconto riutilizzabili” che l’impresa potrà barattare o spendere comprando beni o servizi presso le altre realtà che hanno aderito Quinc. “Facciamo un esempio – spiega Maurizio Temeroli, segretario generale della camera di commercio di Rimini – un’azienda informatica vende un’applicazione a una tipografia, che effettuerà il pagamento in parte in euro e in parte in Quinc. L’azienda di software potrà così utilizzare i Quinc ricevuti nelle successive operazioni di acquisto, ad esempio per comprare carta, un servizio di consulenza o qualsiasi altro prodotto disponibile all’interno del circuito. Il buono sconto, ovviamente, non corrisponderà a una perdita di valore per l’azienda, ma sarà quantificato in unità di conto virtuali, i Quinc appunto, che potranno essere barattati all’interno del circuito per l’acquisto di altri beni o servizi”.
C’è la crisi: le aziende incominciano a usare il baratto al posto dell’euro Il Radar.