Solo ieri Bitcoin – la moneta totalmente elettronica – aveva superato la soglia dei $200 per la prima volta e 24 ore dopo è giù aumentata di circa il 25% ben oltre i 250 dollari …. In un solo giorno.

Il grafico disegna un aumento parabolico sempre più scioccante. Solo pochi mesi fa un BitCoin valeva “solo” 20 dollari.
Ma cosa potrebbe nascondersi dietro questo improvviso boom, oltre il già citato caso “Cipro”?
Forse le stesse banche centrali. Ci spieghiamo meglio: le varie Bce e Fed sono terrorizzate all’idea che una valuta totalmente indipendente dalle loro volontà possa divenire una seria alternativa alle monete “normali”. E allora potrebbero voler distruggere l’esperimento sul nascere innescando una “bolla” – e tutte le bolle prima o poi scoppiano – che poi distruggerebbe per molto tempo la credibilità di BitCoin e altre monete elettroniche. Il mercato di BitCoin è infatti poco liquido, e questo rende molto più semplice creare una bolla.

Non che i BitCoin siano differenti dalle altre monete, visto che nulla li garantisce se non la volontà dei partecipanti di accettarli contro beni o servizi in vendita, esattamente come accade per i dollari o gli euro nel cui caso non c’è nulla a garantirne il valore. Sono pezzi di carta, esattamente come i BitCoin sono codici binari. La differenza è che una bolla seguita da un tracollo, in questa fase, distruggerebbe la credibilità di una moneta ancora vista come “strana”.

Una moneta infatti per essere credibile agli occhi – e alle tasche – di chi la utilizza, deve essere il più stabile possibile. Ecco che il danno maggiore che si può fare ad una moneta è renderla un “bene d’investimento speculativo” che sale e scende in modo imprevedibile.

Probabilmente è la strategia che i padroni della moneta stanno seguendo nel caso di BitCoin: delegittimarla come “moneta”. Renderla un bene speculativo e quindi non per normali scambi tra cittadini ma  mercato per speculatori in cerca di guadagni.