Bufala di Repubblica: “Nigeriani in fuga dalla guerra” – Quale?

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Prendendo in prestito l’intuizione di Eisenhower, potremmo definire quell’intreccio di interessi e corruzione (prima morale e intellettuale che economica) che gravita intorno ai cosiddetti profughi, e se ne nutre come un vero e proprio complesso militare industriale.

Ne fanno parte le cooperative, le Onlus a scopo di lucro, il Vaticano, il PD con le sue frattaglie e, ovviamente, i giornalisti.

La vicenda della giornalista fanatica e radical chic che con il suo yacht, mentre veleggiava nell’Egeo ha traghettato qualche decina di islamici a Kos, ci permette di fare luce sul perché su certi giornali si legga di profughi invece di clandestini, e si esalti l’invasione definendola ‘crisi umanitaria’.

La ricca giornalista con lo yacht si chiama Carlotta Dazzi. Qui con un’altra giornalista di Repubblica, tal Zita Dazzi:

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E lo stesso cognome non è un caso. Oggi una bufala di Zita Dazzi su Repubblica, nella quale ci informa della nascita di una figlia di 2 profughi nigeriani a Milano:

Sarah è nata alle nove, una sera calda di agosto, in una Milano quasi deserta, mentre un intero quartiere, in periferia l’aspettava. Sua mamma Precious, 25 anni, è arrivata due settimane fa dalla Libia, con un pancione bello rotondo, e con suo marito, Ghedine, 26. Hanno lasciato la Nigeria e la guerra, attraversato il deserto, vissuto in un campo profughi, viaggiato su un barcone, in mezzo alle onde del canale di Sicilia. E quando sono arrivati a Milano, questo per loro era il paradiso. Anche se all’inizio era un paradiso a forma di tenda, nel campo di Bresso, allestito dalla Prefettura per ospitare i profughi che vogliono chiedere asilo e restare in Italia.

Quando sono entrati nel reparto di ostetricia e poi nella sala parto dell’ospedale Sacco per far nascere il loro bambino, Precious e Ghedine si sono presi per mano, come se stessero andando a sposarsi, come se fosse la realizzazione di un sogno. E la nascita di questa piccola, è stata attesa come un piccolo miracolo da tutta la gente di Bruzzano, perché i due ragazzi sono ospiti della chiesa Beata Vergine Assunta di via Acerbi, dal 24 luglio, cioè da quando il parroco don Paolo ha cominciato ad accogliere 90-100 profughi a notte.

A parte il solito ridicolo tono strappalacrime senza senso, bisognerebbe informare la parente della scafista di lusso, che in Nigeria non ci sono guerre, quindi, chi arriva da lì ‘non lascia la guerra’, ma viene in Italia ad essere mantenuto. A sfruttare gratuitamente il nostro Servizio Sanitario Nazionale – che è universale e infatti Renzi taglia – compreso quello per partorienti.

Gli stessi contribuenti che pagano anche tal don Paolo 35 euro ad africano perché lui si possa sollazzare con la loro compagnia.

Ma tutto questo non lo leggerete nei pezzi di Zita Dazzi, lei scrive libri per bambini. E quindi tratta i lettori come tali: raccontando favole. Come quella della guerra in Nigeria.




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