Via libera dalla Regione Lombardia, con i 43voti favorevoli di Lega e degli altri gruppi di maggioranza e i 26 contrari di PD, Patto Civico e Movimento 5Stelle, alla modifica in funzione restrittiva della legge regionale urbanistica n°12 in relazione alla pianificazione dei luoghi di culto religiosi. Ad hoc per le moschee.
Rimane ‘la facoltà per i Comuni di indire referendum nel rispetto delle previsioni statutarie e dell’ordinamento statale’.
Le nuove strutture dovranno avere congruità non solo architettonica ma anche dimensionale con le caratteristiche del paesaggio locale: ergo, niente minareti. Perché alcuni Comuni non barino, e seguano la corretta applicazione delle disposizioni di legge, viene istituita una Consulta regionale per il rilascio di parere preventivo e obbligatorio.
Infine viene precisato che le nuove disposizioni approvate oggi per la realizzazione di edifici di culto si applicano non solo agli enti delle altre confessioni religiose che hanno stipulato un’intesa con lo Stato, ma anche a quelle confessioni religiose che abbiano presenza diffusa, organizzata e consistente a livello territoriale e un significativo insediamento nell’ambito del Comune interessato e i cui statuti esprimono chiaramente «il carattere religioso delle loro finalità istituzionali nel rispetto dei principi e dei valori della Costituzione». Islam.
Altri requisiti richiesti sono l’installazione esterna di telecamere direttamente collegate con la Questura, la presenza di strade di collegamento e opere di urbanizzazione primaria adeguate, la presenza di aree destinate a parcheggio in misura almeno doppia rispetto alla superficie del pavimento dell’edificio di culto e, soprattutto, le ‘distanze adeguate da altri luoghi di culto già esistenti‘. Vista l’ampia presenza di chiese in Italia, difficile il proliferare di moschee.
L’entità di questa ‘distanza’ dovrà essere definita da un Regolamento di competenza della Giunta regionale.
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