Israele ragiona in termini di potenza e identità: senza ricatti umanitari

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Israele, per motivi noti, è l’unico paese occidentale che ha il permesso di pensare al proprio futuro in termini di potenza e identità e non di umanitarismo. Loro i barconi li avrebbero affondati da anni. Noi stiamo ancora qui a pensare a blocchi navali immaginari.

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19 pensieri su “Israele ragiona in termini di potenza e identità: senza ricatti umanitari”

  1. pur quanto merde io sto con gli ebrei…… che di gaza non rimanga pietra su pietra neppure i bastardi dei loro figli devono sopravvivere, saranno i futuri ammazzacristiani del futuro…..

    poi quando si faranno i conti tra noi e gli ebrei io staro’ contro loro, ma oggi e’ bene che loro vincano, ovunque vadano loro rubano , ma non ammazzano a sangue freddo nessuno

  2. È più forte chi assoggetta le passioni più che i nemici.
    Impresa assai difficile è vincere se stessi.

    Seneca, Monita, 65 e 65a, Aragno, traduzione di Lucio Coco.

    Il più formidabile, l’ottimo, il redentore degl’imperii è l’imperio su se stessi.
    Anche quest’ultima è una massima senecana, che ho leggermente modificato.

    Gl’Israeliti hanno l’imperio su loro stessi! perché sono nazionalmente armonici, nazionalmente concordi, perché sono unitissimi.

    Crediamo grandi questi imperi perché noi siamo piccoli: molte cose sono grandi non per la loro natura, ma per la nostra piccolezza. Che cos’è importante nella vita dell’uomo? Non l’avere riempito i mari colle proprie flotte, né l’aver piantato le proprie insegne sulle rive del Mar Rosso, né, mancando la terra per nuove offese, l’aver vagato per l’oceano alla ricerca dell’ignoto, ma l’aver visto coll’anima ogni cosa e, vittoria più grande di tutte, l’aver domato i vizi: sono innumerevoli coloro che hanno avuto in loro dominio popoli e città, pochissimi coloro che hanno avuto il dominio su se stessi.”
    Lucio Anneo Seneca, Questioni naturali, III, prefazione, 10.

      1. per i Katzi loro sicuramente, !
        moralmente nei confronti degli altri direi porpio di NO!
        ad essere sincero vorrei dissentire dalla tua affermazione!

        1. Dobbiamo imitarli, Lorenzo!
          Noi italiani dobbiamo considerare soltanto noi stessi! e nessun altro! dobbiamo strafregarcene degli stranieri! di qualsiasi straniero!

    1. Non è mai poco quello che basta, e non è mai molto quello che non basta. Alessandro, dopo aver vinto Dario e aver raggiunto l’India, è ancora povero. Non è così? Egli cerca altri territori da assoggettare, scruta mari ignoti, manda nuove flotte nell’oceano, quasi volesse abbattere le stesse barriere che rinserrano il mondo. Ciò che basta alla natura non basta all’uomo. C’è sempre stato qualcuno che, dopo aver avuto tutto, bramò ancora qualcosa: tanta è la cecità umana e tanto facilmente si dimentica il punto di partenza una volta che si è andati avanti sulla via del successo. Quegli che poco prima, non senza contrasto, era signore di un piccolo regno, raggiunti gli estremi del confini della terra, si rammarica di dover tornare indietro attraverso il mondo ormai suo. Il danaro non ha mai reso ricco nessuno, anzi ha sempre suscitato una maggior brama di sé. Vuoi saperne il motivo? Quanto più uno possiede, tanto più aumenta la sua possibilità di possedere. […] sappi che è molto difficile limitarsi a possedere solo quanto richiede la natura
      Epistole morali a Lucilio, 119, 7-10, ”Chi sa limitare i propri desideri è veramente ricco”

      Seneca fu paleo-redentista! o proto-redentista!

      Israele è minuscolo, è un punto, tuttavia è un punto che arriva al Cielo.
      Anche l’Italia deve arrivare Cielo!

      Non puoi augurare a nessuno una sciagura più mostruosa che quella di essere in contrasto seco stesso
      Epistole morali a Lucilio.

      Noi italiani siamo in atrocissimo contrasto con noi stessi!
      Noi italiani vogliamo fuggire da noi stessi! ci odiamo mortalmente! è per questo che ci stiamo disperdendo! è per questo che ci stiamo apolidizzando!
      Noi italiani dobbiamo de-autisticizzarci!

      Viva il proverbio ”moglie e buoi dei paesi tuoi”!
      Moglie e buoi della tua Italia!

      Gli italiani sono un popolo omogeneo
      ://www.youtube.com/shorts/50aAy-N6eBM
      del valente patriota Dario Fabbri

      Noi italiani siamo convintissimi di essere molto eterogenei, follissimamente c’illudiamo di essere tra di noi diversissimi, perché siamo ultracotanti!
      La verità è precisamente contraria agli atroci deliri autistici!

      Ascoltate quest’orrido delirio autistico-meticcionista:
      Gli italiani non sono razzisti e non potranno mai esserlo. Ecco perché
      ://youtu.be/elnjwiAGR_w

      Gli apolidisti e i meticcionisti sono affetti e afflitti da una forma di autismo!
      Ho letto che gli autistici ad alto funzionamento, gli asperger, spesso socializzano con persone strambe, stravaganti, o autistiche come loro.
      I meticcionisti fanno la medesima cosa: socializzano cogli stranieri, cogli strani, coi diversissimi, affinché bilancino il vuoto della follia, il vuoto dell’incapacità di unirsi ai connazionali!

      Vuoto autistico, anzi voragine autistica scavata da paura, da permalosità, da infantilismo, da ultracotanza, da ferocia!

      Nessun amore verso i connazionali!
      Nessuna gratitudine verso gli antenati!
      Nessuna solidarietà verso i familiari!
      I connazionali sono familiari!
      Ognuno per sé!
      Pensato per me, pensato per tutti!
      L’italicida apolidismo è una forma di autismo!

      Perché abbiamo tanta paura d’impegnarci ad amare?
      Leo Buscaglia

      Perché siamo autistici, folli, infantili, feroci!

      Il tuffo è la de-autisticizzazione!
      Il tuffo è de-autisticizzante!
      Il tuffo è redentore!
      L’ardito tuffatore di Paestum c’incoraggia a de-autisticizzarci!
      L’ardito tuffatore di Paestum si cimenta ad amare!
      L’ardito tuffatore di Paestum ci consiglia di pugnare contro l’italofaga paura!
      Gl’Israeliti si sono tuffati!
      Italiani! De-autisticizziamoci!
      Italiani! Tuffiamoci!

      Il sublimissimo tuffo redimerà l’Italia!

      1. Come salvare l’Italia

        La causa efficiente della Scioà fu la ferocia nazista, ovvero l’ultracotanza israelicida, l’ebraicidità, l’israelicidità o l’israeliticidità.

        La causa antecedente della Scioà fu l’apolidia, ossia l’assenza dello Stato nazionale israelita e quindi l’assenza delle Forze armate israelite.

        Pertanto, in Italia e nel resto dell’Europa occidentale, la conseguenza della Scioà, lungi, anzi lungissimo dall’essere il convinto ripudio delle sue cause, è la sismica tellurica massima intensità, è il vulcanico parossismo delle cause medesime!

        Infatti, è molto diffuso l’odio verso Israele, talvolta furente.
        Ed è altrettanto molto diffusa anche la venerazione dell’italicida apolidia, ossia l’adorazione della condizione di più atroce debolezza, di più micidiale vulnerabilità, di più mostruosa fragilità, ossia l’odio mortifero, italofago verso lo Stato nazionale d’Italia.

        L’odio mortifero verso Israele e l’odio mortifero verso lo Stato nazionale sono strettamente interconnessi, perché Israele è lo stato nazionale per eccellenza, è l’ottimo degli stati nazionali, è il modello.

        Quindi, noi Italiani, affinché ci salviamo, dobbiamo profligare l’odio verso Israele, trasformandolo in Amore, dobbiamo imitare l’unità nazionale e l’armoniosa concordia degl’Israeliani, dobbiamo ricostruire il nostro santosacro Stato nazionale, affinché recuperiamo l’abilità di autogovernarci e di autodifenderci, affinché progrediamo verso il raggiungimento della maturità morale.

      2. Francesco Borgonovo è l’autore della più importante intervista di tutta la Storia d’Italia! la più utile! intervista redentrice!
        L’intervista a Yoram Hazòny alla finde del 2019.

      3. L’epistola 119 è stata tradotta da Giuseppe Monti.
        ”I benefici” da Monica Natali.

        ://www.rizzolilibri.it/libri/lettere-a-lucilio/

        ://www.bompiani.it/catalogo/tutte-le-opere-9788845290732

    2. Questa piccola terra è stata destinata a noi perché è il crocevia del mondo, proprio ai bordi del deserto precluso all’uomo. Qui Dio vuole che viva il Suo popolo… sulle frontiere, di guardia alle Sue leggi che sono la pietra angolare di qualsiasi morale umana. Dove altro dovremmo vivere?
      – Israele ha le spalle al muro! – esclamò Kitty. – Sempre le ha avute e sempre le avrà… con dei selvaggi pronti a distruggervi.
      – Oh, no, Kitty, no! Israele è il ponte fra le tenebre e la luce.
      E all’improvviso Kitty capì tutto con tanta chiarezza… con tanta e così splendida chiarezza! Quella era la risposta finalmente: Israele, il ponte fra le tenebre e la luce!
      Leon Uris, Exodus, volume secondo, Oscar Mondadori, 1973.

      1. Qualche mese fa, dopo aver letto in questo libro che Israele è il crocevia, poco dopo l’ho ascoltato in questo video:

        Dr Maurice Mizrahi – Gli ebrei, “un popolo che dimora solo” (Balak)
        ://youtu.be/vwwDAkh7iHc
        25 giu 2023

      2. I redentisti devono condannare convintamente i devastanti disastri di Pompeo, di Vespasiano, di Tito, del furioso Adriano e di Mussolini.

    3. Il più formidabile, l’ottimo, il redentore degl’imperii è l’imperio su se stessi.
      Questo è l’aforisma senecano che ho leggermente modificato.

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