Rapper africano: «Italia del futuro sarà multietnica che lo vogliate o no»

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Qual è il programma dei figli degli immigrati? Trasformare l’Italia a loro immagine e somiglianza. Il che è normale, dal loro punto di vista, ogni organismo invasivo tende a volere trasformare l’ospite più adatto a se stesso e quindi più adeguato a mettere l’organismo a proprio agio. Il problema sono quelli, tra noi, che vogliono fare lo stesso invece di combattere l’invasione.

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Il rapper Tommy Kuti, classe 1989, nigeriano in Italia dall’età di due anni. Tipica arroganza da seconda generazione.

«Non pensate sempre solo agli sbarchi, al disagio, alla delinquenza. L’Italia del futuro è multietnica che lo si voglia o no, l’unica discriminante è se il Paese saprà trarre vantaggio dalle cosiddette nuove risorse. Io vivo a Milano, per noi giovani è già così. Con la mia musica racconto storie altrimenti non raccontate».

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Questi danno per scontato che il futuro sia ‘multietnico’. In realtà, guardando a Paesi dove l’esperimento immigrazione è stato imposto prima che in Italia, vediamo società parallele che non si incontrano. Con violenze ogni volta che si incontrano.

Il futuro, se non blocchiamo l’immigrazione è probabilmente la Bosnia. Non la Svizzera, dove le nazionalità convivono pacificamente solo perché separate territorialmente.

Abbiamo ancora la possibilità di lasciare un’Italia italiana ai nostri figli e nipoti: abrogare la legge sui ricongiungimenti familiari, ora.




8 pensieri su “Rapper africano: «Italia del futuro sarà multietnica che lo vogliate o no»”

  1. “Abbiamo ancora la possibilità di lasciare un’Italia italiana ai nostri figli e nipoti: abrogare la legge sui ricongiungimenti familiari, ora.”: se ci permetteranno di averli. Perché con questi sieri genici e l’attivazione della rete 5G mi pare complicato.

    “«Non pensate sempre solo agli sbarchi, al disagio, alla delinquenza. L’Italia del futuro è multietnica che lo si voglia o no, l’unica discriminante è se il Paese saprà trarre vantaggio dalle cosiddette nuove risorse. Io vivo a Milano, per noi giovani è già così. Con la mia musica racconto storie altrimenti non raccontate».”: in effetti, io personalmente l’Italia multietnica non la voglio. Ma lo è già purtroppo, grazie ad una sinistra che controlla lo Stato e ne attua le sue criminali e genocide politiche migratorie, e ad una destra che fa finta di opporsi all’immigrazione, e considera negativa solo quella clandestina. Tant’è che infatti le due più grandi sanatorie sono state fatte dalla “destra”, che ha pure mantenuto i ricongiungimenti familiari introdotti dalla sinistra. Che poi, il problema non sono soltanto i figli degli immigrati, ma anche i ne(g)retti adottati da coppie italiane, che verranno riconosciuti come italiani veri dalla legge e dalla società pur non essendolo manco per il cazzo. Quelli di sesso maschile poi fanno gli italiani quando gli fa più comodo, però poi quando si tratta della passera si ricordano di essere africani, e puntano unicamente quella di razza bianca. E recare così un affronto sul piano sessuale agli italiani veri. Quindi coglione chi fa amicizia con uno di questi.

    Io so solo una cosa, che l’Italia e l’Europa, sono gli unici posti del pianeta in cui un autoctono che vi nasce e vi cresce si ritrova gli allogeni in casa. In nessun’altra parte del mondo è così, perché se nasci e cresci in Cina vedi solo cinesi, in India solo indiani, in Iran solo iraniani, ecc.. Qua invece devi forza abituarti a essere circondato dai ne(g)ri, altrimenti se non lo fai sei razzista.

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