Notizia bizzarra:
(ANSA) – NAPOLI, 27 OTT – Cacciato di casa perché omosessuale, costretto a vivere in condizioni disumane in un sottoscala, finisce in ospedale dopo essere stato morso dai topi. E’ la vicenda accaduta a Monte di Procida (Napoli) e denunciata dall’Arcigay. Spiega il sindaco Giuseppe Pugliese: “Non sapevamo nulla del suo orientamento sessuale, e la nostra non è una comunità omofoba. I servizi sociali del Comune lavoravano da tempo sul caso. Gli abbiamo erogato un contributo una tantum, gli abbiamo proposto ricoveri in strutture che lui però ha sempre rifiutato. Gli abbiamo inviato per alcune ore la settimana un operatore sociosanitario, abbiamo provato a erogargli il Rei, il reddito di inclusione, ma l’Inps glielo ha negato probabilmente perché risulta intestatario di quote di beni ricevute in eredità. Moltiplicheremo gli sforzi per cercare insieme a Sergio e alla sua famiglia una soluzione, perché è indegno che nel 2018 un uomo possa vivere in un seminterrato privo dei requisiti di abitabilità”.
Qui si parla di un uomo, non di un bambino: da quando, i gay non possono lavorare e mantenersi?
L’articolo non lo specifica, ma probabilmente la famiglia non gradiva certi ospiti notturni.
E cosa c’entra il fatto che sia o non sia omosessuale, col fatto che l’hanno morso i topi? Saranno stati topi ‘omofobi’?
Siamo in presenza di un uomo. Un italiano che ha bisogno di aiuto. Basta dividere in categorie.