“Abbiamo vinto, a San Bartolomeo non passa lo straniero ma continueremo a vigilare sulla situazione”. E’ l’annuncio dato nella tarda serata di sabato da Nicola Lodi, al termine di una giornata di presidio anti-clandestini con ‘barricate’ nella piccola frazione ferrarese.
Ma cosa ha scatenato questa “Gorino 2”, come recita uno dei teli esposti dalla Lega Nord in un casolare? Ad accendere la protesta l’arrivo di un furgone in via Spinazzino che, secondo alcuni residenti, avrebbe dato il via all’arrivo di nuovi richiedenti asilo nel paese. “Ma noi ne ospitiamo già troppi” afferma una dozzina di cittadini che ha deciso di scendere in campo per presidiare l’area, creando una barriera con sedie, panchine e bancali di legno.
Ad annunciare lo stop dell’operazione è lo stesso proprietario dell’immobile Luigi Fantini che, preso atto dei malumori generali, ha deciso di bloccare tutto. La sua intenzione, come riferito alle telecamere della stampa locale, era quella di spostare i migranti ospitati nell’appartamento di sua proprietà in viale Cavour, e gestito dalla cooperativa Vivere Qui, nella frazione di San Bartolomeo per risolvere i problemi di vicinato che si erano manifestanti negli ultimi mesi nel condominio in centro a Ferrara. Alla luce dei fatti, però, il possibile trasloco non verrà messo in pratica. La smentita ha rasserenato gli animi, si sono spenti i fumogeni e smontate le barricate. “Ma non abbasseremo la guardia” avverte Nicola Lodi, affiancato dal consigliere comunale leghista Giovanni Cavicchi e dall’ex consigliere di An Stefano Mezzetti.

Il proprietario della casa colonica di via Spinazzino, a San Bartolomeo in Bosco (Ferrara), spiega il motivo per cui ha deciso di rinunciare al progetto di mettere l’abitazione a disposizione di una cooperativa che si occupa dell’accoglienza ai profughi: “Ho deciso di bloccare tutto a causa delle proteste”. Bene.