Il giornalista Pietro Ostellino è stato condannato dal Tribunale di Brescia a risarcire 140 mila euro a due magistrate del collegio giudicante del “caso Ruby”.
In articoli pubblicati a luglio 2013, il giornalista aveva criticato la condanna ai danni di Silvio Berlusconi, accusando di eversione le giudici che, secondo lui, avrebbero con quella sentenza, per ragioni politiche, provato a eliminare in via giudiziaria un personaggio verso il quale nutrivano dei preconcetti politici.
Secondo il Tribunale di Brescia, affermazioni di questo tipo non rientrano nel diritto di critica poiché non si tratta di semplici valutazioni sull’ operato dei magistrati ma di attribuzione di fatti molto gravi. Quindi, sostengono i giudici, il giornalista avrebbe dovuto dimostrarli per poterli utilizzare come presupposto delle opinioni espresse.
Peccato che, con questa sentenza, il tribunale finisca per confermare l’opinione di Ostellino. E’ bizzarro che siano magistrati a decidere di denunce fatte da altri magistrati. O no?
Sentenze di questo tipo tendono alla ‘rieducazione’ delle voci non omologate. A suon di 140 mila euro, smetteranno di scrivere la verità, per aggregarsi al gregge.