“Get Woke, Go Broke”: deserta l’asta per Smemoranda

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L’asta per rilevare l’azienda dopo il suo fallimento è andata deserta.

Nel diario 2022/2023, Smemoranda aveva incluso alcune frasi che hanno suscitato polemiche. Tra queste, “Non c’è nulla di strano nell’essere attratti da porno transessuale, sentiamoci liberi!” e “Il momento ‘giusto’ per avere una esperienza sessuale è quando lo decidi tu”. Queste affermazioni, che sembrano promuovere un approccio liberale alla sessualità, hanno suscitato reazioni sdegnate.

## Le Reazioni del Pubblico

Mentre alcuni hanno elogiato Smemoranda per il suo tentativo di promuovere la libertà sessuale e l’accettazione delle perversioni, la maggioranza ha criticato l’azienda per aver incluso contenuti inappropriati in un prodotto destinato agli studenti. Questa controversia ha portato alla frase “Get woke, go broke”, un modo di dire che suggerisce che le aziende che adottano posizioni progressiste finiscono, poi, per subire conseguenze commerciali prima e finanziarie poi.

## Le Conseguenze per Smemoranda

Il fallimento di Smemoranda e l’asta deserta per rilevare l’azienda suggeriscono che la controversia potrebbe aver avuto un impatto negativo sulle vendite del prodotto.

In conclusione, il caso di Smemoranda serve come un promemoria che le aziende devono fare attenzione quando si tratta di affrontare questioni sensibili. Il mercato è come la democrazia: devi piacere alla maggioranza e non ad una minoranza di pervertiti.




4 pensieri su ““Get Woke, Go Broke”: deserta l’asta per Smemoranda”

  1. Che roba.
    Ho avuto una di queste agende, credo nel 2004-2005, regalata da mia madre. All’epoca scrivevano barzellette e cose simpatiche ma niente di più, non ricordo stronzate di questo tipo.
    Godo per il fallimento. Vaffanculo. Devono fare tutti questa fine.

I commenti sono chiusi.