Ue fa pubblicità al velo islamico

Vox
Condividi!

Si preoccupano del manuale Ue ma il loro governo pubblica decreti flussi per fare arrivare altre centinaia di migliaia di islamici.

Vox

“Un nuovo manualetto dell’indottrinamento all’inclusione ad ogni costo, anche al prezzo delle libertà femminili, negate in Iran e altri Paesi islamici, dove le donne rischiano il carcere e la vita per rivendicare i propri diritti. Quegli stessi diritti che i progressisti europei difendono solo a parole, mentre nei fatti promuovono, con i mezzi più subdoli, i simboli della sottomissione femminile anche nella nostra Europa”, ha commentato ancora Tovaglieri.

A denunciare l’ipocrisia in salsa Ue è stata anche Silvia Sardone. “L’Europa ci ricasca. Per l’ennesima volta in una sua pubblicazione ufficiale mette una donna velata nelle foto, dando un’immagine positiva al velo islamico. Nell’ultima ‘Guida breve all’Unione Europea’ c’è una pagina in cui si dice che ‘nell’Unione Europea si può viaggiare in tranquillità, protetti dai diritti dei viaggiatori’ con una donna con il velo che guarda l’orizzonte in treno”, ha sottolineato l’eurodeputata leghista, rimarcando come “ormai l’abitudine delle istituzioni europee di veicolare il velo islamico come strumento di integrazione, diversità e inclusione” sia “imbarazzante”.

“Lo infilano ovunque, nei documenti ufficiali e sui social e per qualsiasi argomento. È indecente questo uso della donna velata, a maggior ragione considerando le proteste delle donne iraniane contro l’imposizione di indossarlo”, ha continuato Sardone, chiedndosi fino a quando l’Unione Europea “continuerà a sottomettersi all’islamismo che vede la donna oppressa e non libera di vestirsi come vuole”.

“È uno scandalo che continuerò a denunciare con forza, a difesa delle tante donne che sono costrette a portarlo contro la loro volontà per motivi religiosi”.




2 pensieri su “Ue fa pubblicità al velo islamico”

  1. Se in Iran le autorità impongono il velo alle donne è giusto che lo facciano. Perché ognuno a casa propria è libero di fare ciò che crede. Che poi, in realtà le donne iraniane sono tra le donne islamiche più fortunate, in quanto sono garantiti ad esse gli stessi diritti civili e politici degli uomini. Il fatto che impongono austerità e morigeratezza nei costumi non è affatto grave, e poi vengono imposti anche agli uomini. I rivoltosi, sono una minoranza esigua e sono finanziati da “forze esterne” che vedono nell’Iran uno “Stato-canaglia” perché non allineato all’imperalismo yankee.

    Anche qui da noi fino a 50 anni fa austerità e morigeratezza dei costumi erano una consuetudine. Poi, complici le “rivoluzioni culturali” tipo ’68 e ’77 hanno fatto sì che ogni porcata venisse sdoganata. D’altronde, quasi tutti gli articoli del “Titolo IX-Dei delitti contro la moralita` pubblica e il buon costume”, compresi nel Codice Penale, sono stati abrogati. Purtroppo, siccome la nostra società è narcotizzata da più di mezzo secolo di progressismo (termine ingannevole dietro cui si celano regresso etico, morale e culturale), certe usanze e certe tradizioni ci sembrano assurde. Anche alllo schieramento politico cosiddetto “conservatore”.

    Andate ai matrimoni, battesimi, comunioni o cresime di oggi. La scostumatezza più totale. Le persone (soprattutto le donne) entrano in chiesa abbigliate in modo tutt’altro che austero e rispettoso verso un luogo di culto. Tra un po’ ci entrano in chiesa anche in costume da bagno.

I commenti sono chiusi.