Era stato rinviato a giudizio con l’accusa di aver percepito illecitamente il reddito di cittadinanza, omettendo inoltre il possesso di ben otto veicoli. Ma nelle scorse ore il giudice monocratico ha rimesso gli atti al giudice per l’udienza preliminare, a causa di un difetto nella citazione.
E adesso l’immigrato potrebbe essere prosciolto, beneficiando della sentenza nel frattempo emessa della Cassazione a sezioni unite in termini di truffe legate al sussidio.
Protagonista della vicenda che arriva da Perugia è un marocchino di 46 anni. Uno dei tanti che ha frodato i contribuenti italiani. Uno delle centinaia di migliaia che ha riscosso il reddito di cittadinanza: e migliaia ancora lo riscuotono, perché a loro mica lo ha tolto Giorgia. Anzi, ha dimezzato gli anni di residenza necessari come chiedeva la Ue.
Tornando al marocchino, era accusato in primis di aver mentito sulla sua reale situazione economica, pur di rientrare nella platea dei beneficiari della misura assistenzialistica: nella domanda con cui ha richiesto il sussidio, avrebbe dichiarato il falso dicendosi disoccupato.
Ed avrebbe nascosto anche il fatto di essere proprietario di ben otto mezzi, fra auto e moto: si tratterebbe nel dettaglio di una Fiat, un Land Rover, una Volkswagen Golf, una Ford Mondeo, una Mercedes C 250 D, un’altra Mercedes, una Dacia Logan e un Kymco S4. Di più: l’uomo avrebbe mentito anche sullo status della moglie, indicandola come disoccupata nonostante risultasse imprenditrice con partita Iva. La difesa non ha sostanzialmente negato quanto contestato dagli inquirenti, ma ha fatto presente come la partita Iva fosse stata aperta due mesi prima della richiesta per il sussidio e che in quel momento la donna aveva comunque un reddito pari a zero. Per la procura di Perugia, così facendo il quarantaseienne straniero avrebbe quindi percepito oltre 21mila euro, anche grazie alle omissioni sopracitate. Ma nonostante tutto, l’africano potrebbe comunque non essere condannato.
Grazie alla Cassazione.
Ma, sia chiaro: lo scandalo è che lo possano prendere legalmente senza essere italiani. Li paghiamo perché vivano qui. Folle.