Immigrato si intrufola alla festa e stupra la festeggiata

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«Lei era incosciente, sdraiata a letto a pancia in giù. Io sono entrata e ho visto quella scena orrenda, lui era sdraiato sopra la mia amica e la stava violentando»

Inizia così il racconto di Giovanna (nome di fantasia) una delle due migliori amiche della vittima testimone chiave del processo che vede imputato J.L.J.L. – sudamericano, oggi 23enne – per abusi sessuali aggravati ai danni di una minorenne.

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È il 31 gennaio 2020 quando Paola (nome di fantasia) decide di organizzare una piccola festa a casa sua.

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Pochi invitati, perlopiù amici intimi e persone fidate. Si conoscono tutti e nessuno deve mettersi alla guida, così qualcuno del gruppo di giovanissimi alza un po’ il gomito. Paola non regge troppo gli alcolici e dopo qualche ora, dato il suo stato di alterazione, le amiche la aiutano a farsi la doccia e la mettono a letto in pigiama. La festa continua in tranquillità fino a tarda ora quando si presenta alla porta un ragazzo maggiorenne, all’epoca 21enne, che tutti conoscono solo di vista e che non era stato invitato. Lui beve qualcosa, fa due chiacchiere con gli altri e poco prima di andarsene chiede di salutare Paola ormai addormentata da ore.

«Dopo circa 15 minuti mi sono accorta che il ragazzo non c’era – racconta l’amica ai giudici della V sezione collegiale del tribunale di Roma – mi sembrava passato troppo tempo e allora sono corsa in camera a controllare cosa stesse facendo. Ho spalancato la porta all’improvviso e l’ho visto sdraiato sopra Paola. Mentre lei era semi incosciente, lui la stava violentando». Giovanna è inorridita e incredula e impone al ragazzo di rivestirsi e andarsene immediatamente. Insieme a lei intervengono anche Roberto e Claudia (nomi di fantasia) anche loro testimoni fondamentali per la ricostruzione dei fatti avvenuti quella sera. L’imputato non vuole andarsene ma loro insistono e lo cacciano di casa quando ormai fuori è l’alba. Paola, ancora provata dall’alcol, trova la forza di rialzarsi e di andare in bagno. «Quando l’imputato è andato via – racconta l’amica – sono andata a controllare il letto. Ho spostato le coperte ed è in quel momento che ho visto macchie di sperma e soprattutto il sangue». Sì perché Paola, all’epoca 17enne, prima di quella terribile sera era ancora vergine.

«Lei è tornata dal bagno e diceva di aver un forte mal di pancia e di aver perso ancora sangue in maniera copiosa. Tra l’altro poi abbiamo scoperto che anche altre ragazze avrebbero subito abusi del genere ma non hanno poi trovato il coraggio di denunciare». Paola racconta tutto alla zia che avvisa subito la madre la quale poi trova la forza per parlare con la figlia. «Aveva paura che mi arrabbiassi. Forse perché aveva bevuto, ma come avrei potuto arrabbiarmi con lei? Siamo andate in ospedale per fare tutti gli accertamenti e purtroppo tutto è stato confermato».




6 pensieri su “Immigrato si intrufola alla festa e stupra la festeggiata”

  1. Inviti la bestia ad entrare?, poi non lamentarti, mettiti un paio di scarpe rosse che poi sembri quello che sei, una zoccola senza cervello

    1. Ma gli altri invitati di sesso maschile ITALIANI DOC dove cazzo erano? Sempre là siamo, 3/4 e passa della popolazione maschile autoctona è formata da smidollati!

      1. A dire il vero sinceramente se vedessi uno stupro ci penserei 2 volte prima di intervenire
        1 ti becchi una denuncia per eccesso di legittima difesa, solo ritardati. Politici italiani possono tirare fuori ste leggi idiote, complice salvini e la sguattera Ue che non fanno nulla per abrogare l eccesso di legittima difesa, tu mi attacchi? Io ti do in pasto ai dinosauri e sono innocente
        2 magari è una zoccola comunista amica di beduini e dei negri, ed è un bene che raccolga i frutti della sua scelleratezzA
        3 può essere una normale?
        A questo punto si valuta ti credi uguale ad un uomo, esci da sola, a mezzanotte ecc ecc…. Ok sembravi normale, ma sei come le altre, Ecc ecc ecc
        Se invece vedo una mia amica di cui conosco le sue idee, è capace che il negro farà parte integrante del plinto del prossimo palazzo in costruzione
        Per capire quanto sono coglioni gli italiani basta vedere il servizio delle iene contro il libro di Vannacci, idioti senza cervello, perché difendere sta gente? Perché rompa ancora con la accoglionanza? Meglio che ci pensi il negro

        1. Corretto quanto hai scritto. Aggiungo che il ne(g)ro viene integrato in primo luogo dai maschi, che gli permettono poi di arrivare alle femmine.

    2. Se non si chiama le forze dell’ordini si rischia la condanna per omissione di soccorso.
      Fuorché questo, concordo sia con Lorenzo sia con Werner, perspicaci.

  2. “Se invece vedo una mia amica di cui conosco le sue idee, è capace che il negro farà parte integrante del plinto del prossimo palazzo in costruzione”

    Se lo Stato non punisce, non finirà così?
    Poi uno nota quanto sia concimato il giardino del vicino .

I commenti sono chiusi.